Festa de l’Unità, si parla d’emigrazione

PESARO – “Elemento di originalità ed occasione di confronto a più voci sulle tematiche che sono di grande interesse per i nostri connazionali e per l’Italia, perché noi italiani abbiamo grande bisogno di proiettarci nell’ambito internazionale e il fatto di avere una rete di comunità sparse in alcuni dei crocevia più importanti del mondo, rappresenta un’opportunità di grande significato”. Così è stato definito da Norberto Lombardi il dibattito sulle tematiche riguardanti gli italiani all’estero, tenutosi nella giornata di chiusura della Festa nazionale de l’Unità a Pesaro.


All’incontro, moderato da Eugenio Marino, del Dipartimento internazionale dei DS, sono intervenuti alcuni dei parlamentari eletti nella Circoscrizione estero (Gino Bucchino, Gianni Farina, Claudio Micheloni, Marisa Bafile, Edoardo Pollastri), Norberto Lombardi, che ha tenuto la relazione introduttiva, il segretario dei Ds in Europa Michele Schiavone, l’on. Marina Sereni, vicecapogruppo dell’Ulivo alla Camera e il viceministro per gli Italiani all’estero, Franco Danieli.


Primo argomento su tutti è stata la legge elettorale, la quale, è stato evidenziato, necessita di una revisione sotto tutti i punti di vista, così da perfezionare il sistema di voto.


“Noi pensiamo che debbano essere rafforzati i Comites – ha evidenziato Lombardi – dotandoli di mezzi adeguati, di risorse, garantire che i tempi di trasferimento delle risorse siano più veloci e soprattutto pensando ad una funzione di maggiore autorevolezza sia nei confronti delle autorità locali, non devono stare sotto la tutela dei consoli, e che possano accogliere un maggior numero di giovani oriundi di quelli che non hanno la cittadinanza italiana ma che sono i figli e i nipoti degli emigranti di prima generazione. Così come riteniamo che il Cgie debba continuare a svolgere una propria funzione in termini diversi dal passato ma continuare a svolgere la funzione di coordinamento a livello nazionale”.


“Il voto degli italiani all’estero – ha sottolineato la Sereni – ha fatto la differenza, ha consentito al centro sinistra di andare al governo. Ringrazio i parlamentari eletti all’estero per la serietà, l’impegno e la capacità che hanno già dimostrato, sono persone di grande valore”.


L’on. Marisa Bafile ha preso la parola esprimendo compiacimento e sorpresa nel constatare la presenza di tante persone giunte appositamente per assistere al dibattito sugli intaliani all’estero. Ha riconfermato il proprio impegno di ricordare ogni volta ed in ogni occasione d’essere una orgogliosa figlia dell’emigrazione, considerando imprescindibile ripeterlo continuamente “fino a quando l’Italia capirà l’importanza di ció che abbiamo saputo costruire all’estero e sarà  quindi molto più facile portare avanti le nostre battaglie, poiché le comunitá italiane fuori d’Italia hanno dato prova con il loro voto di una grande maturitá”. Adesso è la volta dell’Italia dare un vero contributo a questo voto, ha proseguito l’on. Bafile, sottolineando che se pur vi sono sacche di povertà in Sudamerica bisognose d’aiuto, è anche vero che si sta parlando di paesi che hanno un gran poteziale di creatività e intelligenza da difendere per andare avanti verso un futuro più prospero.


Della questione sociale, della cultura, servizi e del ruolo della politica dell’emigrazione in Italia ha parlato l’onorevole Farina, mentre Bucchino ha sottolineato che “tutti i bambini che nascono in Italia, anche se figli di immigrati, siano subito riconosciuti come nostri cittadini italiani”.


L’invito che il vice Ministro degli Esteri Danieli ha rivolto alla classe politica nazionale è di “andare in giro per il mondo e di incontrare i connazionali, di ascoltarli, di apprendere e dopo si potrà capire che la vecchia immagine degli italiani che sono partiti con la valigia è finita da tempo”.


“All’estero c’è una realtà che deve essere conosciuta, apprezzata e valorizzata. – ha aggiunto Danieli – All’azione di governo spetta l’iniziativa di valorizzare la comunità italiana nel mondo, che sempre meno ci chiede assistenza e invece si rivolge a noi per un riconoscimento, una leggittimazione. Questo vuol dire che ci sono realtà, anche in Europa, di difficoltà economiche dei nostri connazionali, di gente che non riesce a vivere e allora lì c’è bisogno di intervenire dando risposte in termini di assistenza e di tutela sociale”.


Infine Micheloni ha precisato che il movimento “italiani nel mondo”, di cui si sta facendo promotore il senatore Sergio De Gregorio, “non ha niente a che fare con i parlamentari eletti all’estero, perché il partito degli italiani nel mondo esiste già ed è l’Unione che ci ha fatto vincere”.