Zulia, sequestrati due italiani

MARACAIBO – Ancora due sequestri colpiscono la comunità italiana. Entrambi gli episodi si sono verificati nello stato Zulia, dove la piaga di questo particolare fenomeno delittivo è molto forte: fino a oggi si contano 50 sequestri nell’anno, dei quali cinque dal 16 ottobre. I cittadini italovenezolani rapiti (entrambi hanno la doppia cittadinanza) rispondono ai nomi di Maria Patricia Astolfo, 30 anni, sposata e madre di due figli; e di Andres Javier Ortigoza Gabrielli, 20 anni, le cui ascendenze italiane risalgono al nonno materno, originario del frusinate.


La Astolfo è stata rapita l’8 novembre; è stata bloccata da uomini armati mentre si dirigeva con la propria auto verso casa, situata nella zona residenziale La Maroma del municipio Colón. Maria Patricia è figlia di Victorino Astolfo, socio del concessionario Escalante Motors. Secondo quanto riportato dai quotidiani locali, alla famiglia sarebbe stato chiesto un riscatto di tre milioni di dollari; a giudizio dell’ambasciata italiana, che ha già inviato nello Zulia il proprio esperto antisequestri, tale notizia è da prendere con molta cautela: “Non sappiamo nulla di certo, i contatti avuti finora non sono attendibili”. Ma si hanno pochi dubbi sul fatto che si tratti effettivamente di un sequestro a scopo di estorsione.


Il giovane Andres Javier è stato sequestrato martedì scorso, alle 3.40 del pomeriggio, mentre si trovava sul posto di lavoro, all’interno della fabbrica di ghiaccio La Estrella, sita nel settore Altos de Jalisco della città di Maracaibo. Secondo quanto riferito dalla stampa locale, i rapitori avrebbero chiesto un riscatto di 400 milioni di bolivares. Anche in questo caso, però, le notizie certe sono poche. La famiglia del giovane mantiene il più stretto riserbo, tanto che le stesse autorità di polizia (alla quale non è giunta alcuna denuncia formale del rapimento) lamentano la “forte resistenza” trovata tra i parenti di Andres: “Non collaborano, e questo ostacola le indagini”. Ciò nonostante, gli inquirenti mantengono un certo ottimismo: gli autori del fatto, sostengono, appartengono alla criminalità comune, si sta procedendo a perquisizioni in determinati ambienti e non si dispera di ritrovare l’ostaggio, che si ritiene sia tenuto prigioniero entro la città di Maracaibo.


Oltre ai due casi citati, un’altra cittadina italiana manca all’appello: Ornella Ferranti, che manca da casa da ormai quasi due anni. Si tratta di “un caso molto strano”, commentano in ambasciata, sul quale si accavallano una serie di voci difficilmente verificabili, tra le quali il coinvolgimento delle Farc colombiane. “Nonostante i dubbi, per noi quel caso resta ufficialmente un sequestro”, perché è comunque assodato che la Ferranti fu prelevata con la forza da uomini armati. Dunque, i sequestrati italiani, in Venezuela, sono attualmente tre. Almeno ufficialmente, perché, come ammettono anche in ambasciata, ci sono casi – ad esempio i “secuestros express” – che neanche arrivano alla conoscenza della polizia.