“L’Italia sia un ponte con l’America latina”

ROMA – Il governo intende operare “affinché l’Italia si affermi come punto di riferimento in Europa alle istanze dell’America Latina”, e “rafforzi” assieme ai Paesi membri storicamente legati a quel continente – Spagna e Portogallo – la “lobby latinoamericana nel cuore dell’Unione europea”. A enunciare questa linea “filo-latina” del governo di Roma è il vicepremier nonché ministro degli Esteri Massimo D’Alema, intervenuto ieri – assieme al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano – alla cerimonia per celebrare i quarant’anni dell’Istituto italo-latinoamericano, fondato nel 1966 dall’allora ministro degli Esteri Amintore Fanfani.


Nel suo intervento, D’Alema ha espresso la volontà di intensificare ancora di più i rapporti politici e istituzionali con l’America Latina e con i paesi caraibici, e ha annunciato sue prossime missioni nell’area, in particolare in Brasile, Cile e Perù. Il responsabile della Farnesina si è poi soffermato sull’importanza delle celebrazioni del 40º anniversario dell’Istituto italo-latino americano, celebrazioni “dense di significati” dal momento che “ai Paesi dell’America Latina ci sentiamo profondamente legati per ragioni storiche, culturali, e per la forza di un legame umano e affettivo”, in virtù della presenza di milioni di discendenti di italiani nel sub-continente. Tra i presenti all’anniversario dell’ILA anche Giulio Andreotti, autore di un’originale proposta: far emigrare in Sudamerica gruppi di palestinesi allo scopo di allentare le tensioni mediorientali.