Argentina, decorata una madre di Plaza de Mayo

BUENOS AIRES – Breve e toccante cerimonia, lunedì, all’ambasciata di Italia a Buenos Aires dove il presidente della Camera Fausto Bertinotti ha consegnato le insegne di commendatore a Vera Vigevani, una delle madri di Plaza de Mayo la cui unica figlia Franca è stata rapita e uccisa dal regime militare. L’onorificenza è stata conferita a Vera Vigevani, che è stata anche redattrice nella redazione argentina dell’agenzia giornalistica italiana Ansa, “per il suo impegno rivolto alla conservazione della memoria”. Alla consegna dell’onorificenza hanno assistito anche l’ambasciatore di Italia in Argentina Stefano Ronca e il vicepresidente della Repubblica e presidente del Senato argentino Daniel Scioli. Emozionatissima, la signora Vigevani ha ringraziato per un riconoscimento “che tramite me si estende a tutte quelle donne e quegli uomini che per trent’anni hanno lottato perché si scoprisse la verità su quei crimini immani cui questo paese ha assistito”. Nella motivazione della consegna dell’onorificenza, il Quirinale sottolinea come la signora Vigevani “sia stata testimone e vittima” di due delle tragedie maggiori del secolo scorso: ha infatti dovuto lasciare l’Italia nel 1938 dopo l’emanazione delle leggi razziali da parte del regime fascista e, poi, in Argentina si è vista uccidere la sua unica figlia”.


Al ricevimento organizzato dall’ambasciatore Ronca sono intervenuti, oltre al vicepresidente argentino Scioli di cui è imminente una visita in Italia, numerosi esponenti della politica e della cultura argentina. Erano inoltre presenti i parlamentari italiani eletti all’estero Luigi Pallaro, Ricardo Merlo e Mariza Bafile, oltre ai principali rappresentanti della comunità italiana residente in Argentina, fra cui il presidente della filiale della Fiat, Cristiano Rattazzi.


Nata a Milano nel 1928, la Vigevani Jarach è stata per 40 anni responsabile della cultura del servizio spagnolo dell’Ansa, ma moltissimi suoi servizi, fino agli inizi degli anni ’90, sono stati tradotti e inoltrati nel servizio italiano. Per molti anni collaboratrice del supplemento letterario Tuttolibri de La Stampa, è coautrice dei libri “Tante voci, una storia, Italiani ebrei d’Argentina 1938-1948”, “Los chicos del exilio. Argentina (1975-1984)” e, con Carla Tallone, di “Il silenzio infranto – Il dramma dei desaparecidos italiani in Argentina” (2005, Silvio Zamorani editore).