Dal Comites Caracas poche informazioni

CARACAS- Sa cosa fa il Comites? “No” Sa da chi è composto? “No” . Sa cosa sta facendo per gli italiani all’estero? “No”. Si sente rappresentata? “No”. Sa che le loro riunioni sono aperte al pubblico “Non è vero, non ci dicono niente”. Sono le parole della signora Giolitti, e ben sintetizzano uno dei problemi fondamentali nel rapporto tra la comunità di Caracas e i propri rappresentanti locali. La mancanza di comunicazione. Questo almeno è il risultato delle interviste che abbiamo fatto al Centro Italiano Venezolano a pochi giorni da una riunione del Comites. C’è voglia di sapere, di conoscere, di capire per poi decidere se partecipare o meno, e invece gli intervistati hanno mostrato di essere all’oscuro di tutto.  Eppure quello tra eletti ed elettori dovrebbe essere un rapporto costante, che si vivifica ad ogni assemblea, invece rischia di perdersi. Angela Gugliotta, di origine casertana, mette in mostra la grande che fusione che regna sull’argomento: “I Comites fanno le pensioni o mi sbaglio?” Mario Ruggeri è  più preparato: “Io penso stiano facendo un buon lavoro, però in realtà non so cosa stanno facendo” Ma sa chi sono? “Sì” Chi sono? “Li conosco di vista”. Spesso i membri dei Comites vengono confusi con quelli del Cgie, e si hanno difficoltà a distinguere tra le funzioni dei due organi. Molti più che del Comites vogliono dire la loro contro le autorità italiane  perché “lo stipendio glielo pagano gli italiani e loro ci trattano male” dice Antonietta Russo.


Tornando al Comites Titina Bersani si scaglia contro la mancanza d’informazioni: “Comites? Sì l’ ho sentito nominare, dovrebbe essere d’aiuto agli italiani all’estero, però non informano, non sappiamo niente, io non mi sento assolutamente rappresentanta” e continua: “Io mi chiedo: qui al CIV ci sono tanti italiani, cosa perdono ad informarci, è tanto difficile consegnarci un foglietto?”. Antonietta Russo è ancora più severa: “Sa qual è la verità? Siamo poco rappresentati, soprattutto adesso che abbiamo più bisogno di loro, abbiamo bisogno di più tutela loro che fanno? Non ci invitano alle loro riunioni, fanno tutto di nascosto, magari si riuniscono proprio qui”.La signora C. (non vuole essere riconosciuta) ragiona : “A noi ci chiamano solamente per le votazioni, e poi? Poi spariscono, vengono come fantasmi”.


Nella foto: il presidente del Comites Caracas, Michele Buscemi