8 marzo alla Cavenit

CARACAS – Anche la Cavenit ha celebrato l’8 marzo, con un convegno tenuto nella stessa sede della Camera di commercio in cui si è parlato di donne, impresa, giovani. L’incontro si è sviluppato sugli interventi di Dante De Lucia, direttore dell’impresa “Trascendencia competitiva”; di Pina Cannata, imprenditrice e assessore dello stato Carabobo; di Michele Buscemi, presidente del Comites, che ha chiuso l’evento. Numerose le personalità presenti: diversi esponenti del Comites, la responsabile didattica della sede diplomatica Anna Grazia Greco, il presidente di Cavenit Giovanni Trevisi, tra gli altri.


Al termine del convegno è stata donata alla scuola Santa Cruz del Este una somma di denaro equivalente al costo di otto lavagne. Dietro questa iniziativa c’è una storia che merita di essere raccontata. La scuola in questione è un istituto pubblico, di più, ultrapopolare: sorge nel barrio Santa Cruz del Este, vale a dire nell’ammasso di case e baracche che fronteggia il Centro Italiano-Venezolano. E’ ormai consolidata tradizione quella secondo cui a colui che passa per la prima volta al CIV si racconti, tra il divertito e il preoccupato, dei timori che la crescita di questo barrio suscita nei frequentatori del Centro, come se le baracche e i loro abitanti fossero sul punto di tracimare e invadere le piscine, i campi da tennis e le strutture del monumentale complesso realizzato dalla comunità italiana. Ebbene, adesso i bambini di quel barrio studiano lingua e cultura italiana, grazie ai corsi che la scuola Santa Cruz del Este – che accoglie 360 alunni – ha attivato, quest’anno, in collaborazione con l’ufficio della professoressa Greco. Da un’ipotetica guerra a una futura sinergia, verrebbe da pensare.


Veniamo al convegno, presentando i relatori. Dante De Lucia è un giovane italovenezolano laureatosi negli Stati Uniti e specializzatosi sulla realtà delle imprese familiari, che nel globo – sottolinea – sono la grande maggioranza, all’incirca il 70% di tutte le imprese private. E’ storia nota che nel passaggio dal fondatore al figlio al nipote, spesso l’azienda soffre e può anche fallire (l’Italia ha vissuto il caso Parmalat, forse il crac familiare più pesante di sempre). Ebbene, l’impresa di De Lucia offre tutta una serie di expertise – psicologico, finanziario, economico – per far sì che l’azienda prosperi senza risentire dei passaggi generazionali ai suoi vertici. Il suo intervento in occasione dell’8 marzo si è focalizzato sul ruolo della donna nell’impresa: “Un argomento interessante, perché relativo a persone che, in genere, non ricoprono incarichi di altissimo profilo eppure esercitano una profonda influenza, a tutti i livelli”.


Pina Cannata è (sarà stato l’8 marzo, ma lasciatecelo dire) un’avvenente imprenditrice nata in Venezuela da genitori siciliani. Già premiata a Ragusa per le sue attività imprenditoriali, già docente universitaria, tra i fondatori di Cavenit Carabobo, e Secretaria de Hacienda (in Italia si direbbe assessore al Bilancio) dello stato Carabobo, e pubblica una rivista finanziaria rivolta a banche, industrie, imprenditori. “Credo che si aspettino da me che parli di come sono andata avanti in un mondo, quello economico-finanziario, tradizionalmente maschile”. Le impressioni ricavate dalla dottoressa Cannata da un suo recente viaggio in Sicilia, è che, in quella parte d’Italia, per le donne la parità con gli uomini sia ancor più lontana che in Venezuela. “Però, va detto, dipende anche da noi. Troppo spesso la donna accetta di restare ai margini”. 


Michele Buscemi con la sua presenza ha dato rilievo istituzionale all’evento, presentando i saluti del Comites in particolare alle donne. “L’8 marzo? Le donne hanno già fatto molti passi avanti nella società – argomenta Buscemi – ma restano due macchie: il persistere dei maltrattamenti e, almeno in Italia, la preclusione ai vertici dell’economia e della politica. Noi comunque – conclude Buscemi, proprio nel momento di salutare la vicepresidente del Comites Anna Maria Nepi, tra gli ospiti d’onore dell’evento – diamo il buon esempio con una nutrita presenza nelle fila del comitato”.