Cavenit, una realtà in crescita

CARACAS- Mercoledì presso il Civ si è tenuta la consueta riunione per l’approvazione del bilancio della Cavenit, la Camera di commercio italiano venzolana. Un  anno, quello appena trascorso, che è stato festeggiato come tra i migliori della  istituzione che rappresenta l’imprenditoria italiana in Venezuela. A sottolinearlo è il presidente Giorgio Trevisi: “Siamo soddisfatti perchè abbiamo superato di 7 punti percentuali il bilancio del 2006, questo significa che c’è una continua crescita della Camera, nonostante


ci sia una piccola perdita, dovuta ai costi del finanziamento del debito e la riduzione in percentuale del contributo del governo italiano”. Trevisi ha  poi continuato ricordando “l’importanza delle attività intraprese nel campo medico, accordi che permetteranno di portare a termine importanti contratti nel settore sanitario, per la costruzione d’ospedali,  per la fornitura di  apparecchiature mediche”. Sempre il presidente ha ricordaco come: “Da leader dell’aria Acca (Ande, Caraibi e Centro America) abbiamo ottenuto importanti risultati nel settore metalmeccanico, nel quale ci sono dentro il Venezuela, il Perù, la Colombia, la Repubblica Domenicana, Costa Rica”. In realtà il 2006 è stato un anno sommamente positivo sopratutto per le relazioni tra Italia e Venezuela. Negli ultimi tre le esportazioni del Belpaese in Venezuela sono aumentate del 160% arrivando a toccare l’anno passato 700 milioni di euro, superando la Germania ferma a 644 milioni di euro, e la Spagna con 490 milioni . l’Italia è ora il primo socio europeo del Paese. D’altra parte le esportazioni del Venezuela in Italia nel 2006 è stata di 340 milioni di euro. L’interscambio commerciale nello stesso periodo si è incrementato del 35%.


Alla riunione ha preso la parola anche il consigliere d’Ambasciata Alberto Pieri che ha ricordato come sia necessario che la collettività utilizzi al meglio i fondi predisposti dal Mae per i corsi di formazioni degli italiani all’estero, fondi che sono andati persi negli anni scorsi. Spetta a Marisa Bafile concludere ricordando come le comunità italiane all’estero siano riuscite a creare l’ambiente favorevole per favorire l’ingresso trionfale del Made in Italy. In Oriente, dove non sono presenti nostre comunità, le cose sono decisamente più complicate. Prima del consueto pranzo sono stati consegnati premi a Marisa Bafile, Dante de Lucia, Acquario di Maracay, Laboratoria Mascia, Linea Amalia, costruttore Eureka, Pasta Sindoni, Pasta Capri, Beker-Mekens, Vinccler, Servigas, Oxicar, DiLlodovico e anche a noi, la Voce d’Italia.