Al via il festival italiano del cinema

CARACAS- Federico Fellini, Michelangelo Antonioni, Luchino Visconti, Vittorio De Sica, Roberto Rossellini, Piero Paolo Pasolini, Giuseppe Tornatore. Sergio Leone, Chi sono?


Nessuno dubiterebbe un attimo a rispondere che fanno parte del gotha del cinema italiano. Quello che nel dopoguerra soprattutto riuscì a mischiare e alternare tocco artistico e funzione sociale. Neorealismo o formalismo,  i musicarelli, il neorealismo rosa,  e poi le visioni oniriche di Fellini. Tutta storia passata, col tempo la supremazia americana si è imposta, un’onda anomala che ha iniziato a piegare la resistenza dei cinema nazionali europei,  il colto vecchio continente non potendo più competere sulla fantascienza e sui thriller si è accontentato di fare cinema d’autore o commedia.


Come mai? Da cosa è dipesa la supremazia americana? Dall’aggressività con cui gli States hanno curato la propria distribuzione o da una obiettiva superiorità del loro prodotto culturale. E’ però certo che hanno monopolizzato lo star system internazionale, e così il cinema italiano, per esempio, trova difficoltà ad essere distribuito fuori dai propri confini.


Il Venezuela, di per sè, è un terreno molto recettivo: il cinema italiano, soprattutto quando è commedia alla Muccino, viene accolto sempre bene dal pubblico.


  Da tre anni l’Ambasciata italiana, assieme all’Istituto italiano di Cultura e il circuito del   grande cinema, ha deciso di favorire la settima arte, portando auotri quali  Nanni Moretti,   Pupi Avati, Roberto Benigni, Cristina Comencini, Lina Wertmuller, Roberto Faenza.


Anche questt’anno, a partire domani c’è il consueto appuntamento col cinema italiano


11 film (due purtroppo sono stati bloccati alla dogana), rappresentativi della più recente produzione italiana trasmessi per la gran parte delle sale del circuito cittadino.


. I titoli sono: Y si mañana di Giovanni La Parola, El verano de mi hermano, di Pietro Reggiano, La revancha de Navidad, di Pupi Avati, Regalo de navidad sempre di Pupi Avati. La pasiòn de Josuè el judio, di Pasquale Scimeca, che attraverso la storia del protagonista conta la sofferenza del popolo giudeo alla fine del XV secolo. Sobre y debajo del puente di Alberto Bassetti, Ahora y siempre attraverso cui Vincenzo Verdecchi narra diversi racconti che si sviluppano a Torino Viento de Tierra di Vicenzo Marra; Me permites besar a mamá? Di Alessandro Benvenuti; El Fugitivo (2003), di Andrea Manni, Agata y la Tormenta di Silvio Soldini.