Caso Visco, il Senato dà ragione all’Unione

ROMA – Il duro scontro tra governo e opposizione apertosi sul caso Visco-Speciale si è chiuso, ieri, in modo assolutamente favorevole all’Unione. Le tante mozioni del centrodestra sono state respinte, e l’ordine del giorno presentato dalla maggioranza è passato con un larghissimo (di questi tempi) margine di dieci voti, 168 “sì” contro 158 “no”. Il voto è stato preceduto dall’intervento in aula del ministro dell’Economia, Tommaso Padoa-Schioppa, che con toni nettissimi ha risposto alle accuse lanciate in questi giorni dalla Cdl. Era stata bollata come antidemocratica la decisione del governo di rimuovere il generale Speciale dal ruolo di comandante della Gdf. Ieri Padoa-Schioppa ha rivendicato la legittimità di una tale decisione – “E’ una prerogativa del governo, c’è un’ampia letteratura su questo”, – della quale si è assunto in prima persona la responsabilità: ho agito così, ha dichiarato il ministro, perché “è venuto meno il legame di fiducia” tra generale e governo. Per colpa, ha sottolineato Padoa-Schioppa, proprio del generale: “Ha tenuto un comportamento inqualificabile, ha mostrato una gestione personalistica del Corpo, al punto tale che le Fiamme Gialle sono arrivate a diventare un corpo separato” dal resto dello Stato, il suo operato si è caratterizzato per “opacità” e per “scarsa lealtà”, al punto da decorare un sottoposto “su cui pende un procedimento per falso”. Riassumendo: “Ho agito come ho agito per difendere la legge. E perché lo Stato possa lavorare meglio”.