Berlusconi boccia il Pd Le primarie? Uno show

ROMA- Silvio Berlusconi boccia senza appello la nascita del Pd. “Ha  prodotto- sostiene- 5 partiti, perché si sono staccate frange importanti. Credo – aggiunge – che avranno in casa una situazione molto più difficile di prima, i rapporti con la sinistra antagonista saranno gli stessi. Un altro presidente del Consiglio dell’Unione – continua l’ex premier – al posto di Prodi avrebbe gli stessi problemi, o accettare i diktat della sinistra marxista o andare a casa. Non credo che dopo lo show mediatico del Pd, che presto svanirà, ci saranno cambiamenti per la sinistra”. A chi gli chiede di dialogare con il nuovo soggetto politico risponde: “ Adesso, dopo un anno e mezzo di malgoverno del centrosinistra, sarebbe assurdo che noi decidessimo di addossarci la responsabilità di un malgoverno a metà. Questo governo deve andare a casa al più presto”. L’altolà di Berlusconi gela l’Unione. Il capogruppo dell’Ulivo alla Camera Dario Franceschini si dice «stupito dall’indisponibilità al confronto sulle regole delle convivenza democratica». Conversando con i cronisti alla Camera, il vice-Veltroni dice “basta alla contrapposizione cieca” e al Cavaliere manda un messaggio: “Alcune cose, come la scrittura delle regole comuni, prescindono dall’essere maggioranza o opposizione”. E cita la legge elettorale, che “va fatta con una maggioranza più larga di quella che oggi governa”, e il pacchetto di riforme costituzionali licenziato dalla I commissione di Montecitorio, “che lunedì prossimo sarà in Aula”.