Los Roques: Esperti della Farnesina incontrano i famigliari dei dispersi

ROMA – Si è tenuto ieri presso il ministero degli Affari Esteri un incontro con i familiari dei cittadini italiani coinvolti nell’incidente aereo avvenuto a Los Roques lo scorso 4 gennaio, i quali sono stati informati che, dopo gli accertamenti effettuati dalle autorità italiane in collaborazione con quelle venezolane, ”tutti gli elementi obiettivi e fattuali a disposizione inducono a confermare l’ipotesi dell’incidente aereo”.


Alla riunione, si legge in una nota della Farnesina, era presente anche il Presidente dell’Agenzia Nazionale per la Sicurezza del Volo (ANSV), Prof. Bruno Franchi, e gli esperti accreditati presso le autorità venezuelane ai sensi della normativa internazionale, rientrati in giornata dal Venezuela.


Scopo della riunione è stato quello di informare i familiari sui risultati della missione di verifica tecnica e di acquisizione di elementi specifici svoltasi in Venezuela sotto la guida dell’Unità di Crisi della Farnesina.


In primo luogo, è stato fatto stato della massima collaborazione e della costante assistenza assicurata da parte delle Autorità venezolane alla delegazione italiana, che ha potuto incontrare, oltre a numerosi operatori e responsabili tecnici, il Capo della Protezione Civile venezolana, Gen. Antonio Rivero e il Procuratore incaricato dell’inchiesta, José Gregorio Morales.


Le Autorità venezuelane hanno fornito risposte a tutte le richieste di informazioni formulate dalla delegazione italiana, ed hanno altresì organizzato una nuova simulazione di volo sull’arcipelago di Los Roques, nel corso della quale è stata anche fisicamente mostrata agli esperti italiani l’area delle ricerche.


In particolare – si legge ancora nella nota della Farnesina – gli accertamenti effettuati in Venezuela hanno consentito di precisare i punti  che seguono. 


Riguardo alle circostanze tecniche, non vi sono tracciati radar che permettano di determinare in maniera certa l’ultima posizione dell’aereo prima del tentato ammaraggio. Il sistema radar dell’aeroporto di Maiquetia (aeroporto di Caracas) era in grado di seguire la traccia dell’aereo solo entro le 35 miglia nautiche. Inoltre la torre di controllo dell’aeroporto di Gran Roque non dispone di sistema radar, né di altri meccanismi in grado di registrare elettronicamente la posizione e la distanza dei velivoli in avvicinamento. Non esiste, infine, una registrazione vocale delle comunicazioni radio intercorse con la torre di Gran Roque, ma solo un rapporto scritto delle conversazioni fra velivoli e controllori di volo.


Le Autorità venezolane non hanno pertanto potuto localizzare sulla base di elementi certi il punto di presunto impatto dell’aereo in mare. Esse hanno delimitato l’area delle ricerche (circa 200 kmq) sulla base delle coordinate fornite dall’equipaggio nell’ultima comunicazione via radio, al momento dell’emergenza. 


La Protezione Civile venezolana ha avviato le attività di soccorso e le ricerche immediatamente dopo la ricezione dell’allarme da parte del pilota. Sono stati utilizzati i mezzi marittimi ed aerei a disposizione sia nell’arcipelago di Los Roques che della Guardia Costiera e della Marina militare venezolana. 


Terminate le ricerche di superficie il 15 gennaio, le Autorità venezolane hanno continuato le ricerche di profonditá. Oltre a cercare di localizzare il segnale emesso dalla scatola nera, è stata portata a termine l’opera di scandaglio dell’area fino ad una profondità di 200 metri.


Le Autorità venezuelane hanno assicurato alla delegazione italiana che è loro intenzione continuare le ricerche nell’area del presunto impatto, dotandosi dei mezzi per la prosecuzione dell’attività a profondità più elevate, fino a oltre i 1000  metri.


I tecnici italiani hanno confermato l’estrema difficoltà delle operazioni in corso, riconducibili in particolare all’impossibilità di delimitare il punto preciso dell’impatto e alla morfologia del fondale.


La delegazione ha potuto chiarire con le Autorità venezolane che nessun cellulare a bordo ha funzionato dopo l’orario dell’incidente, come confermato dall’esame dei tabulati telefonici dei cellulari venezolani forniti alla delegazione dalle autorità locali.


La verifica in merito ai cellulari italiani spetta invece alla Procura della Repubblica, cui alcuni familiari si sono già rivolti.


La delegazione ha infine potuto chiarire, in un colloquio con il coordinatore nazionale di patologia forense Boris Bossio e con il medico legale Morelia Quintana (che ha eseguito l’autopsia sul corpo del copilota rinvenuto il 12 gennaio scorso), che il copilota è deceduto a seguito di un severo trauma toracico, con conseguente lacerazione cardiaca. È quindi possibile escludere che egli sia rimasto in vita dopo l’impatto dell’aereo sul mare. La data del decesso corrisponde infatti a quella dell’incidente.


Da quanto appurato con il contributo dei tecnici italiani inviati a Caracas, risulta che le autorità venezolane hanno impiegato tutti i mezzi a disposizione per le attività di soccorso e di ricerca che sono state estese ad una vasta area e protratte oltre i normali tempi previsti, ricorrendo anche a mezzi aerei di altri Paesi limitrofi.


Tutti gli elementi obiettivi e fattuali a disposizione inducono a confermare l’ipotesi dell’incidente aereo. La Procura venezolana non ha tuttavia escluso altre ipotesi, aprendo un fascicolo, a carico di ignoti, per sequestro. Non sono comunque emersi elementi a supporto di tale tesi.


Il Ministero degli Affari Esteri, tramite l’Unità di Crisi e l’Ambasciata a Caracas, continuerà a seguire la vicenda con la massima attenzione fornendo ai familiari ogni ulteriore elemento sugli sviluppi delle ricerche e vigilando affinché l’inchiesta svolta dalle Autorità venezolane, con la partecipazione di  esperti italiani dell’Agenzia Nazionale per la Sicurezza del Volo (ANSV), faccia piena luce sulla dinamica dell’incidente.


– Il Ministero degli Esteri – conclude il comunicato – esprime sincera gratitudine al Governo venezolano per la collaborazione prestata, per l’impegno finora profuso e per la determinazione a completare le ricerche.


 


(14/02/2008)