Un poeta dal grande amore per l’Italia

CARACAS – Carmelo Scivoletto vive a Caracas ormai da molti anni. Arrivato in Venezuela il 7 settembre del 1955, ha vissuto sulla propria pelle l’esperienza della migrazione; esperienza che, nel corso degli anni, ha rielaborato e messo in versi, arrivando a pubblicare due volumi di poesie, il secondo dei quali, “Sentimiento de un inmigrante en la lejanía – Volumen II” è stato presentato l’8 di marzo.


Questo libro, come anche il primo volume che lo precede, racconta Carmelo Scivoletto, “è stato scritto in onore di mia madre che è sempre stata una donna in prima linea in tutto ciò che faceva” e, le poesie che contiene, sono anch’esse in gran parte dedicate alla madre o all’Italia. La maggiore differenza tra il primo e il secondo volume, ci spiega l’artista, “consiste nel fatto che il primo volume conteneva solamente 48 poesie, mentre il secondo ne raccoglie 160”. Ciò ad indicare la grande passione per la poesia di questo autore e la necessità, cresciuta nel corso degli anni, di esprimere una profonda tensione interiore che ha caratterizzato tutta la sua vita di migrante, diviso tra due mondi, ma allo stesso tempo partecipe di entrambi.


Carmelo Scivoletto decise di venire in Venezuela in cerca di una miglior vita insieme ad un gruppo di amici, nonostante si fosse sposato da solo sei mesi e, dopo le difficoltà dei primi tempi, riuscì a far arrivare in Venezuela anche la moglie.


Raccontando del suo arrivo in Venezuela, questo artista dall’aria tranquilla, ricorda, schernendosi, di come fosse convinto che si sarebbe trovato davanti a una città di grandi edifici e di come rimase molto colpito dal fatto che a Caracas ci fossero tante baracche.


L’arrivo in Venezuela fu, all’inizio, una delusione per Scivoletto.


“Mi aspettavo che il Venezuela fosse un posto meraviglioso – ci dice -. Un paradiso come lo immaginiamo nei nostri sogni. Invece i primi tempi non sono stati facili”.


Tuttavia Carmelo Scivoletto ricorda anche con un pizzico di nostalgia i primi anni passati a Caracas, quando viveva a “San Agustin del Sur” e tutti i fine settimana si organizzavano feste e gite al mare insieme agli amici.


Oltre a scrivere poesie, Scivoletto ha sempre lavorato come falegname ebanista all’interno della “Guardia Nacional” e, grazie a questo lavoro, ha avuto l’opportunità di conoscere vari presidenti della Repubblica. Ci racconta con orgoglio avere persino ricevuto dei riconoscimenti per il suo lavoro da parte di vari generali e di alcuni capi di Stato, tra cui Rafael Caldera.


L’opera di Scivoletto ha anche ottenuto riconoscimenti internazionali come il premio internazionale “Laggiù c’è qualcuno che ti ama” ricevuto nel 2002 da parte dell’Accademia Internazionale della Contea di Modica, città di cui è originario, o quello conseguito nel 1999 dal comune di Bari per la poesia “Per te patria nel tuo giorno”. Otre a ciò, in una delle principali strade di Bari, è esposta una placca sulla quale è stata incisa una poesia di Carmelo Scivoletto dedicata a padre Pio.


Il libro di poesie di Carmelo Scivoletto “Sentimiento de un inmigrante en la lejanía – Volumen II” si può trovare presso la libreria Ibra (calle Cecilio Acosta, ed. Santa Lucia, Chacao). Il desiderio di Scivoletto sarebbe quello di poter diffondere il proprio libro tra tutti gli italiani che vivono in Venezuela, anche mettendosi in contatto diretto con lui, per render parte la comunità italiana di quella che è stata la propria vita, che, in fondo, racchiude in sé quella che è l’esperienza di ogni migrante.