Grazie comunque

La campagna elettorale è ormai conclusa e dobbiamo guardare avanti. Nuovi parlamentari sono stati eletti a rappresentarci e mi auguro che il loro lavoro sia proficuo e benefico per tutti. Durante i quasi due anni in cui ho avuto l’onore e l’onere di occupare uno scranno nella Camera dei deputati italiana ho lavorato con grande serietà e impegno. Alcuni risultati li ho ottenuti, come quello dell’assistenza sanitaria per i nostri connazionali in difficoltà. Altre mete stavano per essere raggiunte. In particolare mi auguro che i miei colleghi ripropongano d’immediato il progetto di legge per l’assegno di solidarietà e lo seguano con lo stesso impegno con cui l’ho seguito io. Gran parte del cammino è stato fatto, ora non resta che portarlo a conclusione.


Lo stesso vale per la legge sul riacquisto della cittadinanza e sul diritto, per le donne, di trasmettere la cittadinanza italiana anche ai figli nati prima del ’48.


Spero soprattutto che il nuovo governo guidato da Silvio Berlusconi dimostri la stessa sensibilità del governo Prodi alle nostre problematiche e lo stesso interesse alle relazioni con i paesi dell’America latina. In questo contesto mi auguro anche che i miei colleghi argentini e brasiliani vengano in Venezuela per conoscere meglio la nostra realtà e farsene portavoce al fine di evitare che le relazioni tra l’Italia e il Venezuela privilegino unicamente i rapporti economici a dispetto di tutto il resto, come è accaduto durante il passato governo berlusconiano.


Tornando ora alla nostra collettività desidero ringraziare di cuore tutte le persone che mi hanno sostenuto e accompagnato in questa intensa campagna elettorale. Nuove amicizie si sono consolidate e le considero un patrimonio importante che ha arricchito la mia vita.


Come parlamentare ho svolto il mio lavoro con grande imparzialità. Non ho mai fatto discriminazioni basate sulle preferenze politiche di ciascuno e ancora oggi considero che sia importante, tra di noi, trovare una coesione che ci permetta di affrontare insieme le grandi problematiche che ci uniscono.


Credo però che sia giunto anche il momento di affrontare con serietà e determinazione un rinnovamento della nostra collettività affrontando le ombre che negli anni si sono annidate al suo interno per trasformare ruoli di responsabilità in ruoli di potere.


In questi ultimi anni ho potuto constatare con grande soddisfazione che tra i nostri connazionali ci sono tanti, tantissimi italiani e italo-venezuelani onesti, preparati, entusiasti e con grande desiderio di lavorare per un progetto positivo di collettività. Sono persone che si nutrono dell’esperienza del passato e l’arricchiscono con professionalismo e idee innovative. Sono persone che non hanno bisogno di una poltrona di presidenza per esistere e che sono disposte a dedicare tempo ad un obiettivo comune solo ed esclusivamente se quell’obiettivo è valido e onesto. Sono persone diverse, a volte politicamente impegnate su posizioni opposte, ma unite da una comune identità italo-venezuelana vissuta come crescita e arricchimento umano. Sono persone che credono nel rispetto degli altri, nella solidarietà verso i più deboli, che guardano al futuro e sono pronte a costruire un rapporto diverso, costruttivo e paritario, con l’Italia.


A tutti loro desidero rivolgere un invito affinché non demordano e vadano avanti nel loro impegno. E’ quanto conto di fare io stessa trasferendo in Venezuela l’esperienza accumulata come parlamentare e mettendo a disposizione di tutti le relazioni costruite in questi mesi all’interno degli organismi che si occupano di italiani all’estero.


Lotterò insieme a loro per cambiare volto alla nostra collettività, per dare spazio a chi davvero vuole preoccuparsi del bene collettivo e non dei suoi interessi personali. A chi saprà dare un giusto valore alla presidenza delle istanze il cui fine è quello di rappresentare tutti.


Associazioni, club sociali, Comites e CGIE hanno un compito ben definito e chi ne fa parte deve assumerlo con onestà. Non sono luoghi in cui gestire piccoli e meschini poteri personali né tanto meno devono servire per compiere vendette personali.


Un esempio per tutti: abbiamo giovani capaci, seri, con autonomia di pensiero e di idee che stanno lavorando per costruirsi uno spazio positivo all’interno della nostra collettività. Con impegno e professionalità hanno creato un sito internet e intrecciato relazioni con giovani di tutto il mondo diventando per loro un esempio da seguire.


C’è chi avrebbe voluto manipolarli e usarli a proprio vantaggio. Questi giovani non lo hanno permesso e oggi subiscono le minacce di chi si arroga il diritto di rappresentare la nostra collettività. Lo permetteremo? No. I tempi del bullismo sono finiti.


Siamo in tanti a ragionare in questo modo e sarà bene che lo capisca chi continua a credere di poter usare il suo ruolo per bacchettare chi non riesce ad asservire.