Pasta, moda, arte: arriva il Festival

CARACAS- Chávez non andrà al vertice della Fao, che si terrà a Roma tra il 3 e 5 giugno. Ad annunciarlo l’ambasciatore Maccotta al termine della conferenza stampa, in occasione del Festival Italiano. L’occasione sarebbe stata propizia per incontrare il presidente de consiglio Silvio Berlusconi, come già avvenuto due anni fa. La partecipazione del presidente venezolano era stata annunciata dallo stesso Maccotta, all’inizio della conferenza stampa. Poi, un’improvvisa chiamata da Roma, e il cambio di programma. Un appuntamento importante, proprio mentre aumentano i prezzi degli alimenti, e le fasce più deboli della popolazione mondiale temono per la propria sopravvivenza. Questo piccolo scoop attraversa la presentazione del Festival italiano, a cui partecipano Alfredo Giorgi dell’Ice, Massimo Gilardi dell’Iic, e Giorgio Trevisi della Cavenit. Dopo un anno di pausa, mentre il testimone in Ambasciata passava da Gerardo Carante a Luigi Maccotta, ritorna un festival rinnovato. Due protagonisti: pasta e moda, ma anche musica e cinema. Mancano grandi nomi. Un tempo venivano Silvana Pampanini, Gina Lollobrigida, Umberto Eco. Ma come fa notare Maccotta, sono cambiati i tempi: “Non abbiamo voluto creare un festival glamour, abbiamo dato anche un’impronta sociale”. Si interpreta lo spirito dei tempi: c’è anche un convegno sanitario su “immunologia e malattie infettive”. Di grande importanza il documentario di Rubino Rubini sopra l’opera del famoso architetto italiano, Gió Ponti. Qui a Caracas una delle sue opere preferite: villa Planchart.