Zulia, sequestrato imprenditore italiano

CARACAS – Giovedì scorso l’imprenditore italiano Guido Mancini è stato rapito a Cabimas, nello Zulia. Quattro uomini pesantemente armati hanno fatto irruzione in casa sua all’ora di pranzo, e dopo aver rubato alcuni oggetti di valore si sono portati via Mancini, dandosi alla fuga con l’auto dell’ostaggio, un fuoristrada Chevrolet Tahoe. Il veicolo è stato ritrovato alle sette del pomeriggio dalla polizia, a breve distanza dal confine con lo stato Trujillo. Si sospetta che banditi e vittima abbiano varcato il confine regionale. La notizia è diventata di dominio pubblico solo il sabato. Fino a oggi, non risulta alcun contatto tra rapitori e famiglia dell’ostaggio.


Guido Mancini Calabrese, nato a San Lorenzello (Benevento) 53 anni fa, sposato con figli, è arrivato in Venezuela all’età di 10-11 anni. Il suo nome è legato all’azienda M&P Supplies & Services, C.A., che commercializza additivi per la cementificazione dei pozzi petroliferi. Con lui salgono a 70 le persone rapite nello Zulia; anche se al CRUCES (Comando Regional Unificado Contra Extorsión y Secuestro) tengono a precisare che, dal momento che i rapitori non si sono ancora fatti vivi, l’ipotesi di reato attualmente formulata è quella di “privazione illegale di libertà”. L’esperto antisequestro distaccato presso l’ambasciata italiana a Caracas è stato investito del caso; è atteso a breve il suo arrivo a Maracaibo.


Secondo quanto riferito dai vicini di Mancini alla stampa locale, l’imprenditore viaggiava frequentemente tra l’Italia e il Venezuela; avrebbe dovuto pertire per l’Italia venerdì scorso, a poco più di 24 ore dal sequestro. Altre testimonianze raccolte a Cabimas lamentano la scarsa sicurezza in quella zona, e la corruzione della polizia: “Certe volte, sono coinvolti gli stessi poliziotti – racconta un abitante di Cabimas al quotidiano Panorama – e se uno sporge denuncia vengono fino a qui, a chiedere ai familiari più denaro di quello che chiedono i sequestratori. E’ accaduto anche questo”. Cabimas si trova sulla costa orientale della laguna di Maracaibo; in quel municipio si era già verificato un altro sequestro all’inizio di agosto, quando il ventenne Neudis José Gutiérrez venne portato via da uomini armati che lo intercettarono a pochi metri dal ferramenta di cui è titolare il padre. Nella zona, dall’inizio dell’anno, si sono verificati cinque sequestri. Mancini e Gutiérrez sono tra le sette persone sequestrate nello Zulia ancora tenute in ostaggio; la prigionia più lunga è quella dell’italiano Giacomo Cunsolo, rapito a marzo. Quest’anno, nello Zulia, due persone sono decedute nel corso di un sequestro.