Compagnia delle opere, solidarietà e innovazione

CARACAS – Quando si parla di imprenditori, economia, guadagni, ci si aspetta sempre di trovare gente interessata solo alla creazioni di capitali. Ma in questo caso la realtà è ben diversa. Solidarietà, amicizia, appoggio reciproco. Questi sono i valori cardine della Compagnia delle Opere.


E’ la vigilia di Natale, il salone Italia del club Italiano-venezolano di Caracas  ha cambiato aspetto per fare da scenario ad una delle cene più attese dell’anno. Sono 160 gli ospiti che, dopo un aperitivo in terrazza, prendono posto nelle eleganti tavolate.


“Ogni anno ci riuniamo con i nostri ‘amici’ per fare il punto della situazione. Nonostante la Cdo – che non è una ditta come si potrebbe pensare dal nome, ma bensì un’associazione di imprenditori che collabora con il fine di creare dei servizi –  si riunisca puntualmente ogni mese, vogliamo ringraziare e salutare i nostri collaboratori affinché, uniti, possiamo far fronte alle avversità che ci presenta il nuovo anno” ci spiega Salvatore di Lodovico, giovane membro della Compagnia.


Ad aprire il gala di natale un saluto “video” da parte del presidente Bernhard Scholtz.


“Approfitto di quest’occasione per lanciare un augurio: possa crescere tra di voi l’amicizia. Nella situazione difficile in cui vi trovate spero possa la vostra solidarietà aiutarvi ad affrontare il nuovo anno che, nonostante riservi difficoltà economiche per tutto il Paese, potrà essere un nuovo momento per andare avanti insieme grazie alla nostra fratellanza” dichiara sorridente dal grande schermo il presidente della Cdo italiana.


“Il 2009 sarà un anno molto difficile. Si andrà incontro a ristrettezze economiche che potranno essere alleviate dalla Compagnia”. A dichiararlo è Alessandro Marius  presidente della Cdo Venezuela.


Alessandro e Salvatore, nostri anfitrioni, sono giovanissimi ed è impossibile non lasciarsi contagiare dal loro entusiasmo.


“Credo fortemente nella nostra Compagnia”, dichiara Salvatore. Alla base di questo gruppo di imprenditori  si trova il valore cristiano della collaborazione, della fratellanza.  Creatore di questo movimento è infatti un uomo di chiesa.


“Don Calogero, aveva tra i suoi parrocchiani un viticoltore. Il pover’uomo, che produceva vino artigianale di eccellente qualità, non sapeva come vendere il suo prodotto. Così il prete pensò di metterlo in contatto con un altro fedele che si occupava di distribuzione. Tra i due nacque una collaborazione proficua che ispirò al prete l’idea di creare la  Compagnia” ci racconta Di Lodovico.


La Cdo si sviluppa come un appoggio nella creazione di “opere” che pongano al centro il bene della persona, la libertà, la responsabilità ed il bene comune.


“Tutti abbiamo bisogno di un aiuto- commenta Alessandro Marius-. Spesso è difficile incontrare un buon socio su cui potere contare sempre. La Cdo ti aiuta a conoscere altre persone che portano avanti progetti simili ai tuoi”.


“Matching” è infatti la parola che più frequentemente sentiamo ripetere.


“Significa incontrarsi. Ovvero dare la possibilità a chi tiene un progetto di conoscere  persone che possano aiutare alla realizzazione di quest’ultimo” continua Alessandro.


 E questo clima di amicizia ci contagia nell’arco della serata. Al nostro tavolo si siedono diverse persone che ci sorridono e ci raccontano i loro progetti. E subito dopo si alzano per andare a conoscere nuovi amici nelle altre tavolate. Un vero e proprio scambio, di idee, sogni e speranze.