Pizza, cappuccino, spaghetti ed espresso: cosi’ l’Europa parla italiano

ROMA – Pizza (8%), cappuccino (7%), spaghetti (7%) ed espresso (6%). Queste sono, in media, le parole italiane più importanti storicamente e culturalmente entrate nelle lingue dei 27 Stati membri dell’Unione Europea. A rivelarlo è il sondaggio proposto dal sito Internet della Società Dante Alighieri, www.ladante.it, che in tre mesi esatti di permanenza on line ha fatto registrare quasi diecimila voti, ciascuno dei quali ha indicato dieci parole da una lista di 100 tratta dal Dizionario degli italianismi nel mondo, in corso di realizzazione a cura dei linguisti Luca Serianni, Lucilla Pizzoli e Leonardo Rossi. L’amore per la cucina italiana, dunque, fa la differenza anche in ambito linguistico e culturale. Un’affermazione che acquista ancora più valore scorrendo la classifica finale del sondaggio: pizza, cappuccino, spaghetti ed espresso sono infatti seguite a ruota da mozzarella e tiramisù con il 5%, termini affiancati dai primi due “intrusi”, bravo e allegro.


Osservando la situazione Paese per Paese, è difficile individuare casi in cui l’egemonia gastronomica sia stata sconfitta da parole appartenenti a settori differenti. Non sono mancate, comunque, le eccezioni: su tutte spicca quella della Lettonia,, in cui i primi cinque posti della graduatoria sono occupati da sonetto e virtuoso (10%), chiaroscuro, quintetto e violino (7%).


Ma entriamo nei dettagli di ogni singola nazione europea: in Austria e Belgio poche sorprese, con rispettivamente pizza (5%) e cappuccino (6%) a farla da padroni, anche se va sottolineata la preferenza dei belgi per dolce vita (6%); sono economisti i maggiori votanti in Bulgaria, dove trionfa sorprendentemente banca con il 7%; Cipro è l’unico Paese che onora il centenario della nascita del Futurismo, termine in vetta con il 6% insieme a dolce vita ed espresso; grande equilibrio in Danimarca, dove la spunta pianoforte per un pugno di voti; l’Estonia si sbilancia economicamente e tra i primissimi posti vota lotteria (8%), banca e credito (5%), mentre la Finlandia si lascia andare alla passione per la nostra gastronomia e colloca nelle prime sette posizioni della classifica pizza con l’8%, espresso, cappuccino e lasagne con il 6%, risotto, spaghetti e mozzarella con il 5%; Francia, Germania e Grecia confermano la supremazia della pizza, sconfitta dagli spaghetti in Irlanda e dal tiramisù in Lituania; già citato lo straordinario “caso-Lettonia”, non sono da trascurare le scelte di Lussemburgo – dove chianti, allegro, espresso e lasagne si dividono il posto più alto del podio con il 7% -, Malta – dove inaspettatamente trionfa gazzetta con il 6% – e Paesi Bassi – dove va al cappuccino (7%) la medaglia più ambita; pochi sussulti da Polonia, Portogallo, Regno Unito, Repubblica Ceca, Romania Slovacchia, Spagna e Ungheria con pizza sempre in primis; la Svezia predilige con il 6% espresso, al primo posto anche in Slovenia con banca e allegro (5%).


Nel vasto panorama europeo è impossibile non chiedersi: come hanno votato gli italiani? Chi si aspetta dati eclatanti di certo resterà deluso: pizza e spaghetti 5%, cappuccino, dolce vita, espresso e affresco 4%, bravo e mozzarella 3%. Anche nel Belpaese, celebre e amato in tutto il mondo per l’arte, la moda, la cultura, la lingua di Dante, il patrimonio paesaggistico, storico e architettonico, a parlare è quindi sempre e comunque la cucina, autentica dominatrice del nostro lessico, se non fosse per qualche bravo affresco della dolce vita… E se ci facessimo consigliare dalla Lettonia…? Forse sarebbe troppo difficile rinunciare a una “margherita” o a un piatto di spaghetti per un virtuoso sonetto…