Sicurezza, Romania: il decreto è xenofobo

ROMA – La Romania scende in campo in difesa dei connazionali denunciando, attraverso il ministro degli Esteri, “atteggiamenti di alcuni esponenti del governo italiano volti a incitare alla xenofobia”. Una presa di posizione che fa esprimere “profondo stupore” al ministro degli Esteri Franco Frattini, per il quale “l’Italia è da sempre nota per essere luogo di grande tolleranza”.


Una polemica a distanza che corre parallela allo scontro in atto tra “Famiglia Cristiana” ed il ministro dell’Interno Roberto Maroni. E il segretario del Pd Walter Veltroni sfida il ministro leghista, facendo sue le parole del settimanale dei Paolini: ”L’Italia sta scivolando verso le leggi razziali. Maroni mi denunci”.


Il ministro dell’Interno tira dritto e conferma l’intenzione di querelare “Famiglia Cristiana” per “gli insulti e le frasi infamanti”.


Per la Lega la norma sulla sicurezza, che dà facoltà ai medici di denunciare i clandestini, è un totem delle politiche della sicurezza. Ed intorno al ministro Maroni il Carroccio fa quadrato al punto di proporre, con il senatore Alberto Filippi, di boicottare “Famiglia Cristiana”.


– Dal ministro è arrivata una reazione spropositata, credo che sia la prima volta – ha reagito il direttore Don Antonio Sciortino, per il quale è in gioco “la libertà di stampa”.


Una posizione che trova il pieno sostegno in Parlamento delle opposizioni con il Pd pronto a dimostrare, come spiega il capogruppo Antonello Soro, che “il partito della vita è in realtà una bufala” visto che con la norma sui medici si mette a rischio la salute degli extracomunitari che vivono in Italia.


E anche per il leader dell’Udc Pier Ferdinando Casini la norma sui medici è da stralciare: i centristi non voteranno il decreto sicurezza.


– Non so – ironizza Casini – se Maroni si è arrabbiato perché è cattivo ma penso che tutti abbiano il diritto di cronaca.


Ma per Maroni il punto è un altro:


– Io sono sempre molto attento alle critiche, le ascolto e le faccio mie se sono fondate. Ma un altro conto sono gli insulti per i quali ho dato mandato ai miei legali.


Non di razzismo ma di xenofobia parla, invece, il ministro degli Esteri romeno Cristian Diaconescu che ha espresso rammarico per “alcuni atteggiamenti, soprattutto da parte di alcuni rappresentanti del governo italiano volti, attraverso una retorica molto aggressiva e provocatrice, a incitare alla xenofobia”. In difesa del governo è intervenuto l’ambasciatore Giampiero Massolo, che ha personalmente espresso stupore all’ambasciatore romeno in Italia, evidenziando come l’Italia abbia contribuito attivamente alla stesura delle regole comunitarie.