Gioia Lombardini: “A dieci anni recitavo con De Sica”.

CARACAS – Una donna poliedrica, Gioia Lombardini. Ballerina, attrice, produttore. Pioniera delle storiche ‘telenovelas’ venezolane e star delle moderne. Madre di due talentuose figlie:  Gioia Arismendi, volto noto del piccolo schermo e la scrittrice Perla Farías.


Una vita straboccante di arte: bambina prodigio, a soli dieci anni recitava diretta da Vittorio De Sica nel film:”Stazione Termini”. Mentre studiava ballo e pianoforte al Teatro dell’Opera di Roma.


“Mia madre era innamorata del teatro ed io, come tutte le bambine, adoravo indossare il tutù e le scarpette. La prima volta che ballai suonava il Bolero di Ravel…”.  


Una storia artistica intrecciata con una storia di migrazione:


“Sono arrivata in Venezuela con mia madre quando avevo solo 12 anni. Siamo emigrate per seguire mio fratello, un viaggiatore avventuroso partito per ampliare l’azienda di famiglia, una fabbrica di marmi. Mio fratello s’innamorò di questa terra esattamente come me.  In Venezuela ci sono cresciuta, conosco più questo Paese che l’Italia e mi sento pienamente venezolana”.


Tra integrazione e assimilazione a volte si sceglie quello che si ha, e quello che  permetta di continuare i propri sogni.


“Se mia madre cercava sempre amicizie italiane, io no, non ho mai neppure pensato di varcare la soglia del Club Italo. Voglio bene al mio Paese. Anche se  il sangue chiama: non importa il tempo che trascorri in un Paese, la discendenza te la porti dentro”.


Non c’è da stupirsi quindi quando Gioia dichiara di amare artisti italiani, da Roberto Benigni a Domenico Modugno, e la pasta.


In Venezuela Gioia studia con le sorelle Carosio, note primedonne della Scala di Milano impegnate in un’Accademia a Caracas.


“A quel tempo al Teatro Municipale c’era la stagione dell’opera e lì sono stata anche ballerina solista”.


La nostalgia di quegli anni nel tono della voce:                                                 


“Un ricordo gradevole, soprattutto perché il Venezuela di quel tempo era un’altra cosa… Era un Paese dove potevi lasciare l’automobile aperta con la certezza di ritrovarla il giorno seguente. Il trauma  non è stato arrivare qui ma lasciare l’Italia, il mio mondo, le mie amicizie di bambina”.


Quello di Gioia è un percorso artistico alterno e mutevole:


“Dopo diciannove anni di tv, radio, cinema e teatro mi sono presa una pausa di ben 21 anni in cui sono stata direttrice esecutiva di pubblicità. Sono tornata in scena solo 9 anni fa quando mia figlia Perla mi propose una parte in “Mis tres hermanas”, la telenovela dove recitava anche mia figlia Gioia”. L’attrice si è ritrovata così nel ruolo scrittole dalla figlia maggiore e a dividere il set con la figlia minore:


“Mia figlia è brava e insieme lavoriamo bene. Mi piace come recita e non la critico quasi mai, perchè rispetto il suo lavoro. Quando è nata non stavo lavorando in tv e quindi non poteva vedermi recitare o ballare. Eppure, fin da piccola, ha sempre dimostrato un particolare amore per l’arte del ballo e della recitazione”.


Oltre a Gioia e Perla,  c’è il ventitreenne Dionisio, ultimo della famiglia:


 “Mio figlio minore è all’ultimo anno di disegno grafico. Più per hobby che per lavoro, si occupa di spot commerciali e novelas.  Ma è solo agli inizi…”.


Chissà se, sugli schermi, ci sarà posto anche per lui.