L’esperto Giorgio Battistoni: “Ecco come vi porto Dante a Caracas”

CARACAS – Autore di numerosi articoli, saggi e volumi dedicati a tutto ciò che concerne l’universo dantesco, lo scorso mercoledì Giorgio Battistoni ha saputo catturare l’attenzione di quasi duecento persone tra alunni, professori ed appassionati presenti nella “Facultad de Humanidades y Educación” dell’“Universidad Católica Andrés Bello” di Caracas. Con una conferenza dedicata alla figura di Dante Alighieri e alla Divina Commedia, investigata come “commedia umana”, lo studioso veronese ha risposto alla proposta del professor Marco Trigiano, organizzatore dell’incontro.


L’esperto, che ora vive a “Isla Margarita”, quello che definisce un “luogo privilegiato”, è arrivato in Venezuela quasi tre anni fa per raggiungere il nipote, coordinatore didattico del Centro Italiano di Cultura di Caracas. Ha imparato così a gestire quello spagnolo con cui, a tratti, ha dovuto destreggiarsi durante la conferenza, interagendo con un pubblico che aveva una conoscenza solo globale della figura del Sommo Poeta italiano.


Battistoni è invece un esperto, un appassionato, uno specialista.


“Sono cresciuto a Verona, la città dove Dante visse protetto da Can Grande della Scala. Ci sono le tombe degli Scaligeri, la scultura del Poeta in Piazza Dante. Non potevo non innamorarmi del Sommo scrittore” ci dice.


Inoltre, secondo Battistoni, Dante Alighieri è un personaggio completo e per questo gli piacerebbe farlo uscire dal mero ambito della letteratura, a lui angusto. “Di lui possono affascinare le posizioni politiche, l’approccio realistico al mondo, la profondità del suo studio sul comportamento umano, la modernità del suo pensiero. Istanze possibili solo ad un uomo perfettamente presente al suo tempo” spiega.


Ma come può un uomo nato nel 1265, artefice di opere così lontane nel tempo, diviso dalla contemporaneità da una corposa serie di rivoluzioni artistiche ed umane, essere tanto fondamentale e moderno?


“Joice è il miglior autore contemporaneo – ci dice l’esperto -, Dante il meglio del Medioevo. Ed è come la teoria della relatività di Einstein. La si può non conoscere, ma sulla sua base si è sviluppata quella tecnolgia grazie alla quale sono stati progettati viaggi spaziali ed altre fantasticherie moderne. Non conoscerla – prosegue Battistoni – significherebbe essenzialmente essere subordinati a quello che accade senza averne la consapevolezza, anche storica, senza conoscerne le origini. Non conoscendo Dante non è possibile comprendere appieno l’epoca moderna”.


Il Poeta, come viene a merito soprannominato lo scrittore fiorentino, è identificato come padre della lingua italiana ed autore di “divina” letteratura. Anche per questo, forse, Giorgio Battistoni fatica ad immergersi nella tradizione letteraria dell’America Meridionale. “Ho iniziato a leggere gli autori latino-americani, anche venezolani, quando ero in Italia – ci racconta – ma non ne sono rimasto particularmente affascinato. Possiamo dire che il mio approccio con questa letteratura è stato negativo. Ciò è accaduto probabilmente perchè non sono abbastanza libero mentalmente – confessa -: ho ambiti e parametri di giudizio troppo ben definiti. Comunque ora alcuni amici hanno iniziato a prestarmi alcuni libri… vedremo”.


Ma se in campo artistico lo studioso percepisce insormontabili differenze culturali tra l’Italia ed il Venezuela, a livello umano crede che l’atteggiamento venezolano nei confronti della vita sia “solo più caldo rispetto a quello italiano” ma con pregi e difetti identici a quelli del Belpaese.


“Credo che i venezolani abbiano preso tutti i difetti ed i pregi degli italiani – commenta -. Se l’italiano in genere ritarda di un quarto d’ora, il venezolano ritarda di mezz’ora o più. Ma il comportamento di base è il medesimo. D’altra parte – continua – ritroviamo nella società venezolana un senso dei legami familiari tipico dell’Italia anni Cinquanta: lo notiamo dal numero di nonni e bisnonni che accompagnano in spiaggia figli e nipoti, dal diffuso rispetto per la persona anziana. Poi c’è il senso della solidarietà, del reciproco aiuto. E’ un bel Paese” conclude.