La “Feria del Empleo Avaa”: un’opportunità per i giovani

CARACAS – Quaranta imprese alla ricerca di nuovi talenti e tanti giovani interessati a nuove opportunità di lavoro e possibilità di stage. Questo lo scenario della “Feria del Empleo Avaa 2009”, conclusasi il primo aprile nelle sale dell’Hotel Tamanaco di Caracas.


“La fiera è organizzata dall’Avaa, Associazione venezolana-americana di amicizia, nata 67 anni fa – ci spiega Valentina Rìos de Montiel, direttrice esecutiva -. Si tratta di un’associazione senza fini di lucro che organizza quest’evento da ben 18 anni con lo scopo di rendere più facile ai giovani l’accesso al mercato del lavoro in Venezuela”.


Aspettando di trasferire i propri stand a Valencia e Maracaibo per le repliche del 23 aprile e dell’11 giugno, nomi noti dell’economia nazionale – quali Zte, Polar, Asap, Banco de Venezuela, Beco, Congente, Seguros Caracas Liberty, Econoinvest e Cativen – hanno accolto i giovani presenti con depliant illustrativi e modelli di curriculum vitae creati ad hoc, da compilare e consegnare ai rappresentanti delle imprese.


“La fiera mi sembra di altissima qualità, la struttura è magnifica e credo sia fantastico dare ai giovani laureati e laureandi l’opportunità di entrare in contatto e presentarsi personalmente con realtà di un certo livello – ci dice Josè Navas, 27 anni -.  Tante volte le imprese non ti lasciano neppure entrare nelle sedi per lasciare il tuo curriculum nell’ufficio risorse umane”. Con lui, Andres Segovia, 25 anni: “Manca poco alla mia laurea e quindi ho già iniziato a inviare il mio curriculum. Quando ho saputo della fiera ne ho subito approfittatato”. Poi continua: “Sono felicemente sorpreso di quello che ho trovato, mi sembra fantastico. Soprattutto per chi, come me, sta studiando ingegneria elettronica. Gli stand Movistar e Ctce sono molto interessanti”.


Anche Natalie Saliv, soli 21 anni e una laurea in scienze delle telecomunicazioni, è soddisfatta della Feria del Empleo: “Sto mandando curriculum da tutte le parti ma nessuno mi ha mai risposto. Per questo la fiera, che propone aziende alla ricerca di personale, mi è sembrata un’ottima opportunità. Qui c’è molta offerta e tutto ciò chesi ascolta in tv si trova qui oggi. Ti si da la possibilità di compilare curriculum per determinate imprese e si viene presi in considerazione”.


A Natalie la Fiera offre numerosi stand interessanti. Ma questo non vale per tutti. Come è il caso di Vanessa o Cristina, che hanno studiato un altro corso di laurea.


“Io mi sono laureata in ingegneria civile e qui non c’è niente legato alla mia materia – dice Vanessa, 22 anni -. Tutto è per la telecomunicazione, mentre io sto cercando di entrare in una realtà internazionale di grandi dimensioni che mi permetta di crescere. Ci sono molte aziende, ma nessuna della mia area! Dovevano organizzare la fiera in sezioni, per settori, di modo che uno sapesse dove cercare”.


Anche Cristina, 27 anni, è critica. “Questa è la terza volta che partecipo ad una fiera simile ma non mi è mai d’aiuto perchè qui tutto è diretto ai settori dell’amministrazione, del marketing, della pubblicità. Ci dovrebbe essere un’offerta più differenziata. Ho una laurea in ingegneria fisica e sono specializzata in tutto ciò che riguarda il petrolio. Purtroppo oggi in questo settore non assumono nuovo personale”. Un problema doppio, quindi: “Sono già tre anni che cerco lavoro. La nostra facoltà è stata creata da Pdvsa, per lavorare nella stessa impresa. Purtroppo dal 2002, anno di caos politico, Pdvsa ha smesso di assumere nuovi dipendenti”.


Josè, Andres, Vanessa, Cristina, Natalie. Solo alcuni tra i quasi 60 mila giovani iscritti a ‘Talentos on line’, il database elettronico gestito dall’Avaa che riunisce i curriculum di laureandi o laureati, con un’età inferiore ai 35 anni e in grado di dominare una seconda lingua, in particolare l’inglese. “Queste sono le caratteristiche principali richieste oggi dal mercato del lavoro – dice valentina Rìos – ma ovviamente la possibilità di ricerca è aperta a tutti”.


Migliaia di giovani alla ricerca di un impiego. Solo un problema di disoccupazione? “Negli ultimi anni il mondo del lavoro è cambiato profondamente – spiega Valentina Rìos -. C’è meno movimento ma ci sono ancora tante possibilità, basta guardare il numero ed il livello delle imprese esistenti al giorno d’oggi. Soprattutto per i giovani e nei settori di recente sviluppo, come ad esempio le telecomunicazioni, ci sono più opportunità perché c’è più rotazione”.


Perché vi è questo ricambio? Tanti giovani sono come José. E’ un giovane laureato in ingegneria di sistemi che, nonostante da un anno sia dipendente di un’azienda di rilievo, cerca “un posto migliore nel settore delle telecomunicazioni per crescere di livello”. Come spiega la direttrice esecutiva dell’Avaa, “il giovane professionista dopo uno o due anni di lavoro nella stessa azienda, con lo stesso ruolo, ha voglia di cambiare. Non tanto per una questione economica ma perchè vuole crescere professionalmente. Al posto dove si trova sente di aver già imparato quello che poteva imparare, di aver già usufruito della situazione per crescere a livello lavorativo”.


Una tendenza recente tipica dei giovani contemporanei: sono sempre in movimento grazie anche alle maggiori capacità d’adattamento. “I ragazzi d’oggi si sentono meno legati all’azienda in sé, meno impegnati e identificati con l’impresa, non si sentono fedeli al marchio. Per i professionisti con un’età maggiore è diverso: cercano la tranquillità lavorativa e, quando trovano un impiego, sperano che sia quello che duri per tutta la vita”.


Anche il comportamento delle aziende, di riflesso, è cambiato. Se prima “un profilo con numerosi cambi d’impiego era considerato negativamente, come segno d’instabilità e disimpegno – dice Valentina Rìos -. Oggi, invece, un curriculum ricco di esperienze professionali attrae le aziende perchè sintomo di vivacità, determinazione, inesausta ricerca del miglioramento”.


Proprio per restare al passo con i tempi e poter offrire scenari sempre nuovi, la “Feria del Empleo”, oltre ad avere una sede a Maracaibo e Valencia, dispone di uno spazio per orientare i giovani che vogliono studiare negli Stati Uniti o in Canada. “Li aiutiamo a trovare l’indirizzo di studi giusto per loro, a compilare la modulistica necessaria, a fare i documenti di cui hanno bisogno” spiega la direttrice esecutiva.


Non è mancato il corso intensivo di Daniel Herrera intitolato “Io, il mio prodotto”. Sono state delle lezioni di tipo pratico durante le quali si è insegnato ai giovani come stilare un curriculum ed affrontare un colloquio di lavoro.


Beh, buona fortuna!