… ed ora tocca a noi

“E’ un panorama spettrale quello che avvolge L’Aquila questa mattina. La città è sommersa dalle macerie. E’ completamente avvolta da una patina di polvere causata dai calcinacci e dai troppi crolli che l’hanno devastata. Si sentono voci, urla, lamenti. Si scava ancora, anche con le mani, in particolare davanti la Casa dello Studente, dove ci sarebbero ancora delle persone sotto le macerie. Crolli anche al Convitto nazionale dove c’erano ragazzi a studiare. Il bilancio allarmante cresce di momento in momento. In particolare, si estende l’area del terribile bilancio”. E’ questa la testimonianza di Luigi Vicinanza, Direttore del quotidiano abruzzese “Il Centro”. Parole che esprimono dolore, stupore, amarezza; parole espresse quando, alle prime luci dell’alba, la tragedia appariva in tutta la sua drammaticità. Il terremoto, fra l’8º ed il 9º grado della scala Mercalli, è durato una manciata di secondi, 20 interminabili secondi. Un attimo, ma quanta devastazione, quanta morte, quante famiglie distrutte! Interi paesi, borghi rasi al suolo: da Onna, diventata una frazione fantasma, a San Gregorio, dov’è morta anche una bambina francese di 5 anni (era in vacanza); da Paganica, dove si cercano ancora superstiti tra le macerie del Convento di Santa Chiara delle suore clarisse, a Castelnuovo, dove è stato sconvolto l’intero profilo del Paese. E si potrebbe continuare ancora con Tempera, Tornimparte, Camarda e via di seguito.


I siti internet dei quotidiani mostrano scene dantesche in cui la disperazione per la perdita delle persone care si confonde con la gioia di una vita strappata alla morte. 20, 40, 60, 100, 150… e il numero delle vittime cresce via via che dalle macerie vengono riscattati corpi senza vita. Si continua a scavare senza sosta sognando in un miracolo che  dia la forza di continuare a vivere, a sperare, a lottare.


Anche qui in Venezuela, turbati dalle immagini televisive, si vivono ore agitate. La nostra Collettività abruzzese è tra le più numerose. Ed oggi è stata profondamente colpita negli affetti più cari. C’è chi vive il dolore straziante per la tragica scomparsa del fratello, del cugino, dell’amico. Sono sentimenti di profonda umanità che, comunque, vanno superati. Dallo shock, dalla rabbia, deve nascere la forza per manifestare la nostra solidarietà. Ieri si chiedeva all’Abruzzo un sostegno per i nostri anziani, per i corregionali meno fortunati; oggi dobbiamo essere noi a dover manifestare la nostra umanità, lo spirito di solidarietà che da sempre ci caratterizza. La “Voce” e la “Fundación Abruzzo Solidale” invitano tutti i nostri connazionali a partecipare ad una cordata per aiutare coloro che oggi, in Abruzzo, ne hanno fortemente bisogno. Con la certezza che il cuore grande, forte e gentile degli abruzzesi del Venezuela saprà esprimersi anche in questa occasione. La nostra “Voce” e la “Fundación Abruzzo Solidale” hanno aperto un conto presso il “Banco Venezolano di Crédito” in cui ognuno di noi potrà versare il proprio contributo. Si chiede un gesto di fratellanza, una manifestazione di solidarietà, un aiuto a chi, oggi, vive un’atroce tragedia.