Quando il gioco si fa duro… arriva la cordata di solidarietà

CARACAS – “Io alla casa dello Studente ho studiato e chiaccherato con gli amici. Mi si stringe il cuore nel vedere che i luoghi della mia giovinezza ora sono solo macerie…”.


Parla cosí il Direttore della Fondazione Abruzzo Solidale Franco De Antonis che, mosso come altri da un sentimento di altruismo, è tra i promotori della cordata di solidarietà a favore dei terremotati abruzzesi, promossa anche dalla Voce d’Italia.


Tra gli enti che appoggiano l’iniziativa – che al momento della stesura dell’articolo è riuscita a raccogliere ben 33.920 BsF, pari a circa 16 mila dollari al cambio ufficiale -anche la Cavenit, l’Associazione Abruzzesi e Molisani di Caracas, l’Associazione Abruzzesi e Molisani in Venezuela, la Federazione delle Associazioni dei Centri Italiani Venezolani, la Casa d’Italia a Maracay.


“Siamo in contatto con tante altre istituzioni ed associazioni che si uniranno presto alla cordata – dice De Antonis – e quindi la partecipazione aumenterà ancora di più. Non ci aspettavamo un così stupefacente risultato”.


Per i volonterosi che hanno dato e daranno il loro contributo per aiutare i terremotati nella tragedia aquilana, è stato aperto un conto vergine, ad hoc, nato appositamente per questa iniziativa.


“Con una peculiarità – precisa Mauro Bafile, di origine abruzzese ed ora direttore de La Voce -: il libretto di risparmio prevede solo entrate prima dell’uscita finale”.   


L’iniziativa non lascia spazio ad incertezze riguardanti il corretto impiego del denaro raccolto.


“Sarà un aiuto mirato – garantisce il direttore Bafile -. In questi giorni Provincia e Comuni dell’ Aquila stanno vagliando l’entità dei danni per poi rendere nota una lista delle opere d’arte e delle strutture pubbliche che hanno bisogno di un sostegno per essere ricostruite. A quel punto – continua – adotteremo una scuola, un orfanotrofio, un’aula universitaria. Qualcosa di materiale perchè quando la raccoltà sarà finita l’emergenza ‘umanitaria’ sarà nel complesso esaurita e perchè ognuno di noi, alla fine, possa recarsi in Abruzzo e vedere con i suoi occhi dove e come, nel concreto, è stato utilizzato il suo contributo”.


Un aiuto tangibile, quindi, per “essere certi che il denaro non si disperda nella burocrazia” e per “poter verificare, alla fine, che l’investimento sia stato impiegato in maniera ottimale e con profitto” conclude De Antonis aggiungendo che, per la trasparenza e la sicurezza dell’impiego dei fondi raccolti, è in fase di creazione uno specifico Comitato di Garanti.


Mentre prosegue la raccolta, sono in cantiere iniziative di supporto.


“Concerti di ogni tipo, cene, salsicciate: attività mirate, comuni o promosse dalle singole associazioni per sostenere la cordata” anticipa il presidente di Abruzzo Solidale. A lui fa eco il direttore della Voce:


“L’unico limite sarà la nostra fantasia – dice speranzoso -. Ad esaurimento delle iniziative in programma tireremo le somme e manderemo tutto il ricavato in Italia”.


Una spedizione certo non facile, a causa del cambio della valuta.  


“Il problema è ottenere gli euro ad un cambio favorevole che non affievolisca troppo la portata dell’importo – dice Bafile -. Dobbiamo mettere da parte invidie e discrepanze per far confluire tutte le iniziative solidali parallele, simili alla nostra, e presentare tutti insieme una somma consistente da cambiare e spedire in Italia. Confidiamo nella sensibilità dei funzionari di Cadivi. Siamo certi che comprenderanno l’urgente necessità di questa loro gentilezza”.


“L’appello è ai cittadini ed alle istituzioni perchè avvallino l’iniziativa e diano il loro contributo” conclude De Antonis sottolineando come chiunque, in caso di dubbi e proposte, sia libero di contattarlo.


L’importante, come ama dire il direttore de la Voce, è dimostrare che gli italiani all’estero non sono solo capaci di chiedere e di pretendere. Conoscono anche il significato del Dare.