Università, un programma per ridurre le disuguaglianze

CARACAS – Un programma educativo per ridurre le ingiustizie. Un’iniziativa per dare ai giovani di poche risorse economiche l’opportunità di studiare all’Universidad central de Venezuela. La professoressa Elba Bruno in Castelli partecipa al programma Samuel Robinson dalla sua nascita, avvenuta ben 13 anni fa.


“L’obiettivo – spiega la professoressa in pensione del dipartimento di Lingue della Scuola di educazione dell’Ucv – è permettere agli studenti che arrivano con una preparazione deficitaria dalle scuole superiori di entrare in tutte le facoltà dell’università. Ci rivolgiamo a tutti quei giovani, provenienti da licei pubblici e privati, che non avrebbero superato la prova nazionale d’ingresso del Consiglio nazionale universitario (Pnu)”.


Il programma Robinson, omonimo di quello governativo ma totalmente autonomo, è organizzato dalla ‘Secretaria’, organo di governo dell’Ucv, ed è stato ideato nel ’96 dai professori Oscarina Castiglio e Cipriano Cruz. Ha cominciato a funzionare l’anno seguente e ha continuato ad essere attivo fino ad oggi, anche dopo il cambiamento degli organi direttivi dell’università. Il programma offre ai giovani selezionati un corso di formazione integrale di un anno che li prepara all’ingresso nelle facoltà.


Per qualsiasi informazione ulteriore si può visitare il sito http://www.ucv.ve/secretaria.htm o recarsi presso l’Ufficio del programma che si trova al sesto piano della Biblioteca centrale.


Per quanto riguarda l’iter che devono intraprendere gli studenti per partecipare al programma, Elba Bruno spiega con entusiasmo:


“L’Ucv fa un invito a presentare i propri alunni a tutti i licei dell’area metropolitana di Caracas. Viene fatta una prima convocazione con la finalità di informare i liceali a maggio. A questa prima riunione partecipano in media 3 mila studenti. Durante la prima settimana di giugno si svolgono le prove scritte, che non sono dirette a verificare le conoscenze teoriche ma le capacità di studio degli studenti, e in seguito la prova psicologica”.


Ma qual è il meccanismo di selezione degli studenti che hanno superato la maturità e desiderano entrare all’Ucv? Non vi è un filtro delle scuole secondarie perché queste presentano tutti i propri alunni. L’Università valuta le potenzialità degli studenti tenendo in considerazione la motivazione e l’impegno. Solo uno studente su dodici, di coloro che si presentano alla prima riunione, comincia il corso di  formazione che inizia a ottobre. E solo uno su venti termina il corso e si iscrive in una facoltà.


“Il corso da agli studenti gli strumenti metodologici per poter studiare autonomamente – spiega Bruno in Castelli, coordinatrice dell’area di lettura e scrittura del programma -, oltre a offrir loro un sostegno psicologico e assitenza medica gratuita. Si trattano i contenuti generali di materie diverse per dare la possibilità ai partecipanti di capire la propria vocazione”.


Spesso chi pensa di essere fatto per ingegneria, capisce di voler studiare biologia, chi si vede nella facoltà di amministrazione alla fine si iscrive a scienze della comunicazione.


“Il corso di formazione vuole esplorare le capacità dei giovani e orientarli a una scelta corretta della facoltà in cui iscriversi. Vi sono infatti due fattori che influiscono sulla decisione: lo status sociale che si ascquisisce e i proventi che si ottengono con una laurea. Ma spesso questi due fattori non bastano per dare la volontà e l’impegno necessari a terminare un corso di laurea”.


Il programma è al di fuori della logica della valutazione accademica, infatti a conclusione delle lezioni, non vi è un’esame poiché gli studenti vengono valutati costantemente durante tutto l’anno. Da rilevare che il corso ideato dalla Ucv è totalemente gratuito per gli alunni e quasi ad honorem per i professori che vi partecipano.


“Siamo stati i primi a promuovere questo programma in Venezuela e oggi l’Universidad Simón Bolivar, sulla base della nostra esperienza, sta organizzando dei corsi per preparare gli alunni alla prova del Pnu e dare così la possibilità agli studenti di scarse risorse di superare l’esame d’accesso”.


Anche se è stata fondata l’Università bolivariana del venezuela (Ubv) che è gratuita e senza prova d’ingresso, le disuguaglianze nell’accesso a una laurea sono ancora tante. Spesso ancora oggi scarsezza di risorse economiche significa scarso livello d’istruzione. E la possibilità di iscriversi presso un liceo e non un altro determina l’accesso alla carriera professionale o meno.


“Le disuguaglianze – sostiene la professoressa Elba Bruno – nascono al liceo. Troppo spesso il livello di preparazione all’uscita della maturità è molto basso. Il liceo non da gli strumenti necessari per entrare all’università. Noi diamo l’opportunità agli studenti di recuperare ciò che non hanno studiato”. Poi conclude: “Sarebbe necessaria una profonda riforma dell’insegnamento nella scuola secondaria”.


Merita rilevare un un ultimo dato:


“La maggior parte degli studenti che hanno partecipato al Robinson sono tra i migliori dell’Università – afferma Bruno, colei che, a distanza di 13 anni, ha visto i frutti del programma -. Per esempio, in tutta la storia della facoltà di Chimica, l’unico studente che si è laureato con la ‘magna cum laude’ è stato un alunno del programma. Se non avesse partecipato al corso di formazione, sicuramente non avrebbe mai superato l’esame d’ingresso all’università”. Una persona in più non avrebbe avuto la possibilità di studiare.