Tante promesse ma niente soldi

ROMA – Dopo tante promesse, ora mancano i soldi. E così sono stati bocciati tutti gli emendamenti proposti al decreto Abruzzo. La Commissione Ambiente della camera dei deputati, presieduta dal leghista Angelo Alessandri ha giustificato la decisione sostenendo che manca la copertura finanziaria. Un nulla di fatto dunque per la delegazione abruzzese che si è recata a Roma a sostenere le modifiche al provvedimento che approderà alla Camera per la definitiva approvazione martedi prossimo. La delegazione era composta dal presidente della Regione Gianni Chiodi, dalla presidente della provincia Stefania Pezzopane, dai sindaci dell’Aquila, Massimo Cialente, di Sulmona Fabio Federico, di Villa Sant’Angelo, Pierluigi Biondi.


– Finita la festa gabbato il santo – è l’insinuazione della Presidente della Provincia dell’Aquila, Stefania Pezzopane. Più esplicito il responsabile ambiente del Pd, Ermete Realacci che fa notare come “tutte le promesse fatte da Berlusconi nelle sue ultime visite in Abruzzo sono state clamorosamente smentite dai fatti”. Taglia corto, invece, il Sindaco dell’Aquila, Massimo Cialente:


– Se il decreto non cambierà ci arrabbiamo davvero.


D’accordo il sindaco di Sulmona Federico:


– Se nei prossimi due giorni non ci saranno risposte la valle Peligna verrà a protestare a Roma.


Insomma, tanta delusione ed amarezza. Tra gli abitanti delle 170 tendopoli che pululano nella provincia dell’Aquila serpeggia il malcontento. E si teme che, dopo l’estate se non prima, possa esplodere la rabbia. Motivi non mancano. Le tante promesse pre-elettorali sono rimaste tali: solo promesse. Ed ai terremotati dell’Aquila resta in mano un pugno di mosche.


– Con la bocciatura in Commissione Ambiente di tutti gli emendamenti presentati dal Pd – afferma Realacci -, il testo del decreto sul terremoto pur necessitando di significative modifiche, rimane immutato. In Aula torneremo ad avanzare le nostre richiese perchè per far veramente ripartire l’Abruzzo servono soldi certi. L’opera di ricostruzione -aggiunge Realacci- non può prescindere dalla concertazione e dal coinvolgimento delle amministrazioni locali, così come servono interventi per la ripresa delle attività economiche, presupposto fondamentale anche per la ricostruzione e come serve avviare, a partire dall’ Abruzzo, un piano di messa in sicurezza antisismica del patrimonio edilizio esistente nelle aree a maggiore rischio del paese, anche con lo strumento degli incentivi fiscali per agevolare i privati che intendano ristrutturare la propria abitazione con criteri antisismici


Erano cinque gli emendamenti “irrinunciabili” secondo gli amministratori locali. Il rimborso totale per la ricostruzione di tutte le abitazioni, comprese le seconde case nei centri storici. Una maggiore copertura finanziaria della Zona franca urbana (attualmente è di 45 milioni di euro, in quattro anni). Più fondi e norme specifiche per la ricostruzione del patrimonio artistico e culturale. Compensare i mancati introiti fiscali degli enti locali e garanzie per gli espropri dei terreni sui quali dovranno essere costruite le case antisismiche. Ai cinque punti “irrinunciabili”, poi, se ne sono aggiunti altri. A cominciare dall’ ampliamento del «cratere» a 14 comuni della Valle Peligna. Per proseguire con la proroga per pagare i debiti della sanità abruzzese e la revoca del commissario Gino Redigolo, lo spostamento delle farmacie del centro storico dell’Aquila, il blocco del pagamento delle bollette arretrate per gli sfollati.


La “città fantasma”, se non dovessero arrivare i soldi promessi dal premier, non pare sia in condizione di ripartire. Le autorità della provincia, ma soprattutto chi vive ancora nelle tendopooli, temono che, dopo i mesi estivi, debbano affrontare l’inverno inclemente aquilano senza una dimora adeguata.


Intanto continuano all’estero le iniziative per la raccolta di “fondi pro-terremotati”. Oggi, nel Centro Italiano Venezolano di Caracas, organizzato dal Comitato Dame, avrà luogo una salcicciata mentre domano, sempre nel sodalizio di Caracas, sarà in scena il “Grupo Estriones” di Valencia. I fondi raccolti saranno devoluti a favore dei terremotati d’Abruzzo. Anche in provincia fervono i preparativi per spettacoli, riffa, “te canasta”, cene. Insomma, una corsa alla solidarietà entusiasta e generosa per aiutare alla ricostruzione di una delle regioni d’Italia più amate all’estero.