‘Latinoamericando Expo’ a Milano, i venezolani celebrano l’indipendenza

MILANO – Gli appassionati dell’America Latina in Italia possono nuovamente assaporare un pezzetto di quel continente, attraverso la 19esima edizione di LatinoamericandoExpo. Il Forum di Assago (Milano), aperto dal 26 giugno al 17 agosto, è considerato la più importante rassegna dedicata alla cultura latinoamericana in Italia.


La giornata di domenica è stata dedicata al Venezuela con uno splendido concerto di Oscar D’León e il corso dello chef Kumalé sulla preparazione dell’Arepa.


La manifestazione ospita, oltre a concerti ed eventi, anche botteghe artigiane, una libreria e il Padiglione delle Nazioni per far conoscere ai visitatori arte, cultura, letteratura, cinema, artigianato e gastronomia propri di ciascun paese Latino Americano. Da far notare l’evento speciale: il Gran Carnaval di ferragosto, il “Pasacalles”, con maschere, ballerini, illusionisti e giocolieri provenienti dall’America Latina che partirà dalle vie del centro di Milano nel pomeriggio per continuare fino a tarda notte al Forum.


Il 5 luglio a Latinoamericando Expo c’era un ospite d’onore: il Venezuela. Il giallo, il rosso e il blu, erano presenti ovunque alla manifestazione.


I venezolani hanno celebrato la loro indipendenza. Una festa nazionale condivisa con tutta l’America Latina, come avrebbe voluto Bolivar.


Lo Chef Kumalé ha istruito i presenti sulle Arepas. E’ stato un viaggio nel Venezuela attraverso la spiegazione approfondita e dettagliata di Antonio Garces, Chef in Situ, che ha anche preparato la Reyna pepeada. Al termine del corso il Consolato ha offerto un abbondante buffet.


A Assago i presenti alla manifestazione si sono deliziati con Arepitas ripiene con diversi ingredienti, “chips di yuca” con il roast beef, “guasacaca”, “asado negro caraqueño”, “la resbaladera caroreña e frapé de papelón con limón”.


Una volta stuzzicato l’appetito, i venezolani hanno voluto festeggiare. E subito dopo le parole del Console del Venezuela, la folla ha iniziato a ballare e a volteggiare i cappelli di paglia offerti dal “ron Pampero”. Tutti a ballare e cantare insieme con il “Cuatro Venezolano” le canzoni tipiche del paese.


A concludere la serata alla grande, il venezolano Oscar d’Leon, che si era già esibito nei passati al Festival, ha regalato ai presenti un concerto unico. L’artista ha aperto lo spettacolo con “Alma llanera” e, afferrando ogni bandiera che gli era lanciata sul palco, ha cantato una canzone ecuadoriana, una “ranchera” messicana poi Perù, Repubblica Dominicana, Panama, Bolivia… Tutti i paesi latinoamericani erano presenti. Un tango per gli argentini e un bolero per gli innamorati ai quali ha chiesto di baciarsi mentre cantava, magistralmente, “Somos novios”.


Si sono esibiti con lui tredici eccellenti musicisti, tra i quali uno degli otto figli di Oscar, Omslig De León. Sicuramente non è stato facile per i musicisti stare dietro alle improvvisazioni di Oscar, ai suoi spettacoli senza scaletta, alla sua grinta felina ma il risultato è stato un concerto di grande livello.