Ambiente, economia, Iran – Ieri un G8 all’insegna dell’intesa


L’AQUILA – Buone nuove. Paesi industrializzati ed emergenti si sono impegnati a ridurre fino all’80% l’emissione di anidride carbonica per fermare il riscaldamento globale (è stato ammesso, è di 2 gradi). Cina e India temono per l’economia e non s’impegnano. Con l’entusismo della Francia, non condiviso dall’ONU, si è deciso per l’allargamento del G8, che diventerà G14.


Accordo sul commercio internazionale. Il negoziato sul Wto riprenderà per definire misure chiare anche contro un protezionismo che penalizzerebbe tutti. Dopo aver riconosciuto errori che hanno portato alla crisi globale, si è deciso di cooperare per una rosea ripresa. Ma il direttore del FMI ha pronosticato altri due anni di recessione.


Gordon Brown ha confermato la preoccupazione dei leader del G8 per i fallimentari tentativi di negoziare con l’Iran. “È stato il tema politico più importante discusso dagli Otto” ha detto. Ha poi assicurato presenza al vertice sulla sicurezza nucleare promosso dagli Usa, con altri 20-30 paesi.


Berlusconi ha stravolto l’etichetta alla cena offerta da Napolitano spostando gli ospiti. Risultato: uno dopo l’altro Gheddafi, premier e Obama.


Nessuna tregua tra Cavaliere e stampa. A Repubblica, che chiede se l’immagine del G8 sia stata rovinata dalla stampa, replica: “Non avete raggiunto il risultato che volevate”.


Parlando di Global fund, il premier ha comunicato che “siamo in ritardo nei pagamenti e dobbiamo 130 milioni di dollari, ma li verseremo presto”, con altri 30 milioni “per risollevare la passività che il direttore del fondo ha detto esserci nei bilanci”.


I leader del G8 approveranno oggi un fondo per la ricostruzione dell’Aquila che andrà dai 10 ai 15 miliardi di dollari.