Mezzogiorno in recessione: è la cenerentola d’Europa


ROMA – Il divario tra Nord e Sud non accenna a colmarsi e il Mezzogiorno resta il regno della disoccupazione e dello scoraggiamento, terra di emigrazione, dove la crisi economica ha colpito più duramente che altrove. E’ la situazione che emerge dal Rapporto Svimez sull’economia del Mezzogiorno, nel quale si parla senza mezzi termini di “recessione’’. Tanto che sono ben 700 mila coloro che negli ultimi dieci anni hanno scelto la via dell’emigrazione. Un quadro da cambiare al più presto, come ha sottolineato il Capo dello Stato Giorgio Napolitano nel suo messaggio al presidente dell’Associazione per lo Sviluppo dell’Industria nel Mezzogiorno, Nino Novacco.


“Deve crescere nelle istituzioni, così come nella società, la coscienza che il divario tra Nord e Sud deve essere corretto’’, ha scritto infatti il Presidente della Repubblica.


Il Rapporto sottolinea la gravità degli effetti della crisi economica al Sud: calo del pil del 3,8 per cento nel settore industriale mentre le produzioni manifatturiere scendono oltre il 6 per cento. Nel 2008 il pil al sud ha registrato un calo dell’1,1 per cento, con una minima percentuale di differenza rispetto al centro nord (-1 per cento). Sempre secondo dati della Svimez, in poco più di dieci anni, tra il 1997 e il 2008, circa 700 mila persone hanno abbandonato il Mezzogiorno, mentre 95 mila persone in più nel 2008 entrano nella categoria dei disoccupati e scoraggiati.