Berlusconi contro i paparazzi: “E’ ora di dire basta”


PORTO ROTONDO – Amareggiato, stufo, infuriato. Chi ha avuto modo di parlargli descrive così lo stato d’animo di Silvio Berlusconi. A rovinare le vacanze sarde del presidente del Consiglio “l’ennesima violazione della privacy” di alcuni paparazzi che l’altro giorno, poco prima della festa di compleanno della figlia Marina, hanno ‘rubato’ alcuni scatti del premier sul pontile di villa La Certosa. Un’intrusione che il Cavaliere, nel corso della cena in onore della primogenita, ha immediatamente stigmatizzato: “Ora basta”, quello della privacy è un “tema sempre più urgente che dobbiamo affrontare e risolvere”, avrebbe detto il capo del governo, secondo il racconto di alcuni invitati.


– Pensate – ha aggiunto rivolto agli ospiti – tutti voi siete stati fotografati stasera.


Berlusconi ha querelato i paparazzi.


– Ancora una volta alcuni fotografi, in evidente violazione di legge, hanno ripreso il Presidente Berlusconi ed i Suoi familiari a Villa Certosa – ha confermato Niccolò Ghedini, facendo sapere che una denuncia è già stato sottoposta “all’Autorità Giudiziaria che ha sequestrato il materiale fotografico, e al Garante per la protezione dei dati personali”. I paparazzi, come raccontano loro stessi, sono stati fermati poco prima delle otto di sera dai cacciatori di Sardegna, addetti alla vigilanza dell’enorme parco che domina Punta Lada. Avevano appena immortalato il premier mentre accoglieva Marina, il marito e i nipotini scesi del ‘Besame’, lo Yacht della presidente di Mondadori. I tre paparazzi sostengono che erano appostati su una roccia a picco sul mare al di fuori del perimetro della villa.


I militari hanno preso i documenti e sequestrato le memorie delle macchine fotografiche.


– Una volta in caserma, dove siamo andati per recuperare i documenti – racconta Corrado Calvi, uno dei tre fotografi freelance fermati – ci hanno trattenuto fino a poco prima della mezzanotte. Mentre eravamo lì – aggiunge – un ufficiale dei carabinieri è andato a villa la Certosa ed è tornato con una querela, firmata personalmente dal presidente per violazione della privacy, sulla base dell’articolo 615 bis del codice.


I paparazzi, però, mettono in dubbio che le foto rappresentino una violazione della privacy.


– Come ci ha spiegato la capitaneria, il pontile è demanio e dunque è solo affidato in concessione al proprietario della casa e perciò è soggetto a una tutela diversa dall’interno di una dimora privata -afferma Emanuele Bussetti, l’altro paparazzo fermato. La ‘tolleranza zero’ del premier verso i fotografi nasce dagli scatti di Antonello Zappadu all’interno della villa, di cui Berlusconi ha chiesto e ottenuto il sequestro. Una “violazione” che aveva addirittura spinto il Cavaliere a ipotizzare la vendita della dimora. Idea poi abbandonata. Ma la privacy, soprattutto dopo gli scandali di questi ultimi mesi, resta per lui un chiodo fisso. Tanto che, chi ha avuto modo di parlargli, arriva a ipotizzare un abbandono anticipato della Sardegna se le intrusioni dovessero continuare.