Epifani minaccia lo sciopero Cisl e Uil più cauti

ROMA – “Quelle della Lega sono parole d’ordine regressive”, ma “nonostante il coro di no che la proposta ha ricevuto, sono convinto che Lega e Berlusconi andranno avanti”. Guglielmo Epifani sulle gabbie salariali si prepara al peggio.


– Vedo che la Lega non demorde, se andasse avanti – dice il leader della Cgil in un’intervista alla Stampa – sarebbe un’iniziativa puramente ideologica e disgregante. Ci opporremmo con tutte le nostre forze. Non escluso lo sciopero generale. Con tutte le nostre forze, e con tutti gli strumenti. In realtà, di gabbie salariali in Italia, di fatto, ce ne sono già quattro: le disuguaglianze tra lavoratori del Nord e del Sud ma anche le differenze tra lavoro maschile e femminile, tra lavoratore italiano e immigrato, tra giovani e meno giovani. Dunque, la Lega – accusa il segretario della Cgil – parte dall’assunto inesistente della parità di salario, muove da un luogo comune che è rovesciato rispetto alla realtà, e arriva a ipotizzare il contrario di quello che serve al Paese: il salario europeo. Non conoscere i dialetti, ma l’inglese, il tedesco, il cinese. Dobbiamo guardare avanti, non indietro.


– Minacciare uno sciopero sulle gabbie salariali è irrealistico semplicemente perché le gabbie salariali non ci saranno. E poi, la Cgil di scioperi ne minaccia tanti… – Il leader della Uil, Luigi Angeletti, interpellato dall’Ansa commenta così la posizione del segretario generale della Cgil, Guglielmo Epifani. Per il segretario generale della Uil è un falso problema, un polverone di agosto.


– Sono assolutamente convinto che a settembre non ne parleremo più – afferma.


Sul tema delle gabbie salariali, il leader della Cisl, Raffaele Bonanni, non segue la Cgil sulla strada di una mobilitazione che non esclude lo sciopero generale.


– Per quanto mi riguarda – dice Bonanni – su questo tema non ci sarà bisogno di mobilitazione.


Di fronte all’ipotesi di introdurre gabbie salariali, dice Bonanni, “la Cisl è stata pronta a denunciare, è stata la prima a prendere posizione”. Poi sono arrivati i chiarimenti del governo.


– Mi sembra che il ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, abbia chiarito un punto di vista assai ragionevole – dice il leader della Cisl – : le pattuizioni non possono che essere di natura contrattuale, e non possono essere assorbite da interventi di autorità del governo.


Alla polemica sorta sulle gabbie salariali interviene anche il Premier negando d’aver detto “sì” ad una tale ipotesi.


Intervistato dal Giornale, Silvio Berlusconi puntualizza la sua posizione sui salari differenziati tra Nord e Sud:


– Adesso diranno che ho fatto retromarcia, che mi sono rimangiato tutto o chissà cos’altro. La verità è un’altra. Quando ho affrontato la questione delle retribuzioni legate al territorio, non ho mai parlato di gabbie salariali. E quando ho detto che mi sembra sia giusto discutere di questo rapporto – spiega il premier – mi riferivo semplicemente a qualcosa che già esiste. Ossia alla contrattazione decentrata, già approvata peraltro dalle categorie sindacali, Cgil esclusa


Il segretario del Pd, Dario Franceschini, interpellato da SkyTg24 sulle parole del premier Berlusconi sulla questione delle gabbie salariali dette al ‘Giornale’ si è limitato ad affermare che “la retromarcia di Berlusconi non è una novità: le fa tutti i giorni”.


– Il 9 agosto – ha poi precisato il leader del Pd – ha fatto una intervista al ‘Mattino’ nella quale diceva, quanto alle gabbie salariali, tutti condividono l’esigenza di rapportare retribuzione e costo della vita al territoriò


Franceschini aggiunge che Berlusconi “si smentisce con una facilità totale”. Nel merito, poi, il segretario del Pd sottolinea come “le gabbie salariali sarebbero un ritorno indietro” che valuta come negativo sottolineando che è sbegliato imporre per legge il collegamento tra o stipendio e il costo della vita nei vari territori.