Controlli rigidi su 170 mila nominativi”


Roma – La stretta sui paradisi fiscali avviata a giugno, messa in atto di recente dal piano anticrisi del Governo, comincia a mostrare i propri effetti: i patrimoni individuati all’estero riguardano finora 170.000 italiani. Lo ha annunciato al Tg1 il direttore generale dell’Agenzia delle Entrate, Attilio Befera, all’indomani della notizia, anticipata dal Tg5 diretto da Clemente Mimun, di un’indagine del Fisco sull’eredità di Gianni Agnelli e su un patrimonio di circa due miliardi di euro che si troverebbe in Svizzera senza essere stato mai dichiarato all’Erario.


– C’è stata una stretta fortissima. Tutti i capitali de-tenuti illegalmente all’estero vengono considerati reddito nel momento in cui vengono scovati – spiega -. Abbiamo una lista di circa 500 nominativi sequestrati a un avvocato svizzero recentemente arrestato dalla Procura di Milano. Abbiamo una lista di conti presenti presso Ubs Italia che si presume abbiano qualche riferimento con Ubs Svizzera. Abbiamo la lista dei detentori di capitali nel Liechtenstein: ma quello che è importante è che stiamo incrociando i dati che per legge gli intermediari finanziari devono darci per la movimentazione da e per l’estero di capitali con le dichiarazioni che i cittadini italiani che hanno all’estero devono altrettanto fare e abbiamo ben 170mila nominativi sotto indagine”.


Al Tg5 ieri Befera ha spiegato che non si è “deciso di perseguire i miliardari. ma “di intensificare l’azione nei confronti di tutti coloro che hanno capitali detenuti illegalmente all’estero”. Ed è proprio sugli italiani che hanno conti all’estero e sono riusciti finora a sfuggire al Fisco che si concentrerà l’azione dell’Agenzia delle Entrate.


– Questi soggetti – spiega Befera al Tg5 – non sono solo i miliardari ma tutti quelli che detengono qualcosa all’estero non dichiarato in Italia. La nostra azione è allargata, su tutti i fronti, stiamo operando a 360 gradi.


Alla domanda su chi deve temere l’iniziativa del-l’Agenzia delle Entrate, Be-fera replica:


– Tutti i soggetti che hanno capitali all’estero non dichiarati al Fisco italiano. Stiamo incrociando i dati fra le comunicazioni che ci arrivano dagli intermediari finanziari sulle movimentazioni da e per l’estero di capitali e le dichiarazioni che i cittadini italiani avrebbero dovuto fare al Fisco. C’è un importante cambiamento di linea del governo e del parlamento italiano e quindi – sottolinea Befera – una fortissima azione di contrasto verso i capitali detenuti illegalmente all’estero. Grazie a questa iniziativa noi dell’Agenzia delle Entrate ci siamo mossi immediatamente.


Intanto, “con riferimento alle notizie di stampa riguardanti la cosiddetta eredità Agnelli’’, la Procura di Torino sottolinea che “allo stato degli atti non sono a conoscenza della Procura della Repubblica notizie che concretizzino ipotesi di reato”.