Fidel Castro compie 83 anni e Cuba gli dedica una mostra fotografica


L’AVANA – Fidel Castro compie 83 anni e la sua isola gli dedica una mostra fotografica nella quale compare anche uno scatto recente, realizzato dal figlio Alex, fotografo professionista. Nell’immagine il “lìder maximo” appare più in forma delle rare fotografie viste dopo l’operazione chirurgica a cui si è sottoposto tre anni fa. La mostra, intitolata “83 Motivos”, comprende 80 foto e tre dipinti di Fidel ed è stata inaugurata mercoledì.


E, se l’ultima immagine scattata al lìder maximo racconta di una persona in salute e c’è chi dice di averlo visto passeggiare di recente per le vie dell’Avana, ufficialmente Fidel non appare in pubblico dal 2006, quando fu sottoposto d’urgenza a un complesso intervento chirurgico che gli salvò la vita. Sulla sua residenza c’è il più stretto riserbo: nessuno sa dove viva e tutte le notizie di sue apparizioni sono soltanto voci non confermate.


D’altra parte ormai dai giorni della malattia lui il potere non lo esercità più. A sostituirlo è stato il fratello Raul, di 78 anni. Anche se, questo va precisato, il nuovo presidente di Cuba consulta spesso Fidel, e in ogni caso per ogni argomento di un certo rilievo. Proprio su questo confronto frequente tra i due fratelli, girano racconti a proposito di violenti contrasti di opinione.


In ogni caso, quel che è certo è che Fidel in questi anni non è rimasto con le mani in mano. Una volta guarito, ha ricevuto nel suo rifugio segreto capi di Stato, politici e scrittori simpatizzanti di Cuba (tra i quali l’inossidabile amico Gabriel Garcia Marquez) e si è ritagliato un ruolo internazionale, grazie al quale continua ad apparire sui media di tutto il mondo. Ha infatti già scritto circa 250 colonne di “Reflexiones”, in cui dice la sua su qualsiasi argomento. Più che altro, parla di fatti e misfatti degli Usa e del rapporto degli States con l’America Latina.


In proposito, il lider maximo ha accolto favorevolmente l’arrivo alla Casa Bianca di Barack Obama. Ma ha subito fatto le sue precisazioni per quanto riguarda i rapporti tra gli Usa e il suo Paese. Lo scorso aprile, quando il governo a stelle e strisce applaudì Raul quando disse di essere pronto a parlare di “tutto” con Washington, diritti umani compresi, Fidel ribattè immediatamente con un suo articolo, assicurando che l’offerta del fratello era stata “interpretata male”.


Nelle ultime settimane, poi, alla luce dell’inedito golpe in Honduras e dell’intenzione degli Usa di installare sette basi militari in Colombia, Castro ha sfoderato le unghie come ai vecchi tempi. “Le forze yankee potrebbero promuovere una guerra sporca come in Nicaragua”, ha avvertito nel sito ufficiale www.cubadebate.cu. Insomma, in sintonia con il venezuelano Hugo Chavez, e pur se il brasiliano Luiz Inacio Lula da Silva ha buttato acqua sul fuoco, Fidel avverte che non bisogna dar troppo retta ai canti di sirene che ora provengono dalla Casa Bianca, rispetto ai tempi di George W. Bush. E proprio in queste ore, a Quito, dove si è recato per l’insediamento di Rafael Correa e per un vertice presidenziale dell’Unasur, in cui il tema delle basi in Colombia ha fatto dire a Chavez che “soffiano venti di guerra”, Raul ha fatto eco al fratello sostenendo: “I golpisti honduregni non respirerebbero senza il permesso di Washington”.


Ad ogni modo, giusto a pochi giorni dal suo compleanno, al lider maximo è stato fatto un regalo: un frondoso “El diccionario de pensamiento de Fidel Castro”, lungo oltre 300 pagine, in cui sono raccolte ben 1.978 sue massime. Ed è probabile che i suoi simpatizzanti non mancheranno di attaccare nelle vie dell’Avana i loro biglietti d’auguri, cartelli con scritto a mano “Auguri Comandante”.