Bce: “Crisi? Siamo alla svolta”

 

Roma – “Sebbene il livello di incertezza ri-manga elevato, vi sono crescenti segnali che la recessione mondiale stia raggiungendo il punto di svolta”. E’ quanto sottolinea la Bce nel suo bollettino mensile. Quanto all’area euro, prosegue l’istituto di Francoforte, “i recenti risultati delle indagini suggeriscono che il ritmo di contrazione stia chiaramente dimi-nuendo”.


“Tuttavia – si legge an-cora nel bollettino – ci si attende che l’attività economica rimanga de-bole nella restante parte dell’anno, benchè il ritmo di contrazione si stia riducendo nettamente”. Per quanto riguarda l’in-flazione, Francoforte prevede che i prezzi al consumo continuino a registrare variazioni ne-gative ancora per poco tempo, per tornare a salire entro la fine dell’anno. In generale , però, “il grado di incertezza permane elevato e i dati disponibili in futuro possono mo-strare una perdurante variabilità”.


Il Bce prevede che nel 2009 il Pil dell’eurozona si contrarrà del 4,5 per cento in termini reali, mentre il tasso di in-flazione è stimato allo 0,4 per cento. Entrambe le stime sono state riviste al ribasso rispetto alle precedenti, quella sul Pil dell’1,1 per cento e quella sull’inflazione dello 0,1 per cento. Il Pil di Eurolandia, si legge ancora nel bollettino, è poi visto in crescita dello 0,3 per cento nel 2010 (con una revisione al rialzo di 0,1 punti percentuali) e dell’1,5 per cento nel 2011. Per quanto riguarda l’inflazione è invece atteso un +1,1 per cento nel 2010, dato rivisto al ribasso di 0,2 punti percentuali, e un +1,6 per cento nel 2011. Sono infine state corrette al rialzo di 0,4 punti percentuali raggiungere le previsioni sul tasso di disoccupazione, che dovrebbe il 9,7 per cento nel 2009 per poi salire al 10,9 per cento nel 2010 e tornare a calare, al 10,6 per cento, nel 2011.


Con la crisi che si avvicina a superare il punto più basso, raccomanda poi l’Eurotower, i governi dell’area euro devono pensare a elaborare stra-tegie di uscita dai piani di stimolo, in modo da rimettere in sesto i conti pubblici, e a intervenire in un mercato del lavoro che continuerà a deteriorarsi.


“Il Consiglio Direttivo accoglie con favore la posizione dell’Eurogruppo secondo cui, tenuto conto delle prospettive economiche correnti e degli andamenti previsti sul versante del debito e del disavanzo pubblico, non sono necessarie ulteriori misure di stimolo fiscale – si legge nel bollettino -. I programmi di finanza pubblica per il 2010, attualmente in fase di completamento in diversi paese, e le strategie di risanamento dei conti a medio ter-mine, devono riflettere l’impegno a ripristinare finanze pubbliche solide e sostenibili in tempi brevi. I governi dovrebbero quindi predisporre nonchè rendere note strategie di uscita dalle misure di stimolo e strategie di riequilibrio dei conti che siano ambiziose e realistiche, nel quadro del Patto di stabilità e crescita”. La Bce ha infine diffuso i risultati dell’indagine trimestrale sul credito, dalla quale emerge che le banche dell’eurozona stanno mantenendo stretti i cordoni ma in maniera meno rigida rispetto ai trimestri passati.


“Nel secondo trimestre del 2009 la percentuale netta di banche segnalanti un irrigidimento dei criteri per la concessione di prestiti e linee di credito a favore delle imprese si è sostanzialmente di-mezzata, scendendo al 21 per cento dal 43 per cento del primo trimestre – segnala la Bce -. Gli istituti interpellati hanno inoltre segnalato nel secondo trimestre una diminuzione dell’irrigidimento netto dei crietri applicati alla concessione di prestiti alle famiglie per l’acquisto di abitazioni e per il credito al consumo, rispettivamente al 22 per cento (contro il 28 per cento del primo trimestre) e al 21 per cento (a fronte del 26 per cento del primo trimestre), in calo dai massimi storici del quarto trimestre del 2008”.