Marcia indietro di Obama sulla riforma sanitaria


WASHINGTON – L’ammini–strazione Obama ha rinunciato all’ambizioso progetto di creare un sistema di assistenza sanitaria pubblica come alternativa all’attuale basato sulle assicurazioni private. Organizzazione che, tranne i più poveri e gli over 65, lascia senza coperture 46 milioni di americani.


Il progetto ha causato una campagna di odio della destra contro il presidente, accusato di voler imporre un sistema “socialista”.


Dopo l’apertura fatta ieri dallo stesso Barack Obama, che inizialmente considerava il sistema pubblico uno dei punti irrinunciabili del suo progetto, ieri il ministro della Sanità Kathleen Sebelius ha annunciato che si tratta di “un elemento non essenziale” del piano complessivo di riforma.


Ieri in un comizio Obama aveva chiarito che “l’opzione (dell’assicurazione pubblica) non è il cuore della riforma del sistema sanitario ma solo un aspetto, e sono state destra e sinistra a essersi fissate su questo dimenticando il resto”.


Il ministro Sebelius, intervistata dalla Cnn, vede come un buon compromesso l’ipotesi del sistema “non profit cooperativo” messo a punto dal gruppo di lavoro bipartisan del senatore Max Baucus. Opzione di cui si riparlerà a settembre. “L’importante è che ci sia un’alternativa competitiva alle assicurazioni private”, ha spiegato, ricordando che “quello che è veramente essenziale è non affidare tutto l’intero nuovo mercato (dell’assistenza sanitaria) alle compagnie assicurative private confidando che loro facciano la cosa giusta. Abbiamo bisogno di poter scegliere, ci serve competizione” tra i sistemi.