Sabato via al campionato Tutti a caccia dell’Inter


ROMA – Se amichevoli (quelle di livello), preliminari di Coppa, Supercoppa e primi turni di Coppa Italia avessero un valore assoluto, potremmo immaginare già oggi un campionato con qualche stranezza, con l’Inter a rischio di fronte a squadre meglio organizzate (un anno fa veniva regolarmente salvata da Julio Cesar e Ibrahimovic), con la Lazio super nonostante l’indebolimento per le assenze “presidenziali” di Pandev, Ledesma e De Silvestri, con la Roma ai vertici e col Milan squinternato. In realtà, in autunno le storie cambiano e soltanto nel caso dei rossoneri mercato e amichevoli danno un risultato pari a causa-effetto: via Kakà, dentro Thiago Silva e Huntelaar (solo da pochi giorni), uguale disastro.


Forse anche troppo, come disastro visto che rispetto al Milan di un anno fa manca sì Kakà, ma sono già tornati Borriello, Gattuso e soprattutto Nesta, oltre a un ottimo Thiago Silva. Per il Milan, dopo 8 sconfitte di ogni tipo, viene da dire meno male che sta per cominciare il campionato. A 4 giorni dal via (sabato sera a Siena) è il caso più interessante, se visto da fuori. Più problematico, se visto da dentro.


La causa-effetto vale per il Milan ma non per la Roma, che ha iniziato a far gol a luglio e minaccia di non smettere, grazie alla condizione di Totti, cinque volte a rete nelle due gare di Europa League. Ha ceduto Aquilani e acquistato Guberti, in più resiste la catena di infortunati che lega l’anno scorso con la stagione appena iniziata. Il conto non può tornare, anche se Spalletti indugia nell’ottimismo. E ancor più della Roma ha sorpreso la Lazio, partita senza un solo pronostico a favore per Pechino e tornata da supercampione d’Italia, come un tempo diceva Berlusconi del suo Milan dopo le vittorie in Supercoppa.


Ma questi sono i vagiti di una stagione che, diventando adulta, tornerà a consegnare i primi posti alle più forti, in prima fila Inter e Juventus. Tutt’e due hanno intenzione di mostrare un volto nuovo, nel solco tracciato dal Milan “ancelottiano”: tecnica, qualità, fantasia, senza perdere la solidità dell’anno scorso.


Mourinho vuole un trequartista, ma più di lui lo esige la caratteristica della sua squadra e non solo perché, perdendo Ibra, ha diminuito sensibilmente il livello qualitativo del suo gioco, essendo legato alle prodezze dello svedese. Ne ha bisogno anche perché è l’Europa a indicare la strada: il Chelsea ne ha tre (Ballack, Lampard e Deco), lo stesso il Real ( Kakà, Sneijder e Van der Vaart), nel Barcellona non si contano neppure, la Juve ha Diego e il Milan cerca il rilancio di Ronaldinho. Mourinho ne ha mezzo: Stankovic. E a pochi giorni dall’inizio del campionato, inserire un fantasista in mezzo a qualunque squadra vuol dire cambiarne totalmente l’aspetto.


Ma è di quel giocatore che hanno bisogno Milito e soprattutto Eto’o. Uno come Diego avrebbe risolto molti problemi all’Inter e invece andrà a riempire il vuoto della Juve di Ranieri. Felipe Melo ha consistenza ed efficacia, ma se Marchisio continua a crescere e Sissoko recupera la condizione può anche rischiare la panchina, mentre nella Juve non c’è un altro Diego. Tecnicamente è un giocatore insostituibile essendo Del Piero molto diverso e Giovinco chissà.


Pochi segnali da parte della Fiorentina, molto legata alla condizione di Mutu e alla dinamica del suo gioco, superata qualche iniziale contraddizione dal Napoli, incuriosisce il Palermo argentino ma sempre legato a Miccoli, la cui estate è finora un capolavoro