Crisi e paparazzi, i politici scappano dalla Costa Smeralda


PORTO CERVO – Yacht ormeggiati in rada con i proprietari che non scendono a terra nemmeno per prendere un caffè. Tavoli dei ristoranti che restano desolatamente vuoti. Così come restano vuoti locali notturni e discoteche. Club dove per entrare, un tempo, ci si torturava con una fila lunga un centinaio di metri e che ora hanno centinaia di pr, spesso studenti in vacanza, che ti prenderebbero a spintoni pur di farti entrare.


La crisi economica mondiale da un lato e il terrore dei paparazzi dall’altro hanno ridimensionato la scintillante e lussuosa Costa Smeralda facendo calare nettamente presenze e consumi. Le uniche che schivano il crollo sono le strutture ricettive di altissimo livello, dagli hotel della Starwood ai club più prestigiosi, Billionaire, Pepero, Sottovento e così via. Gli altri, quelli che stanno un gradino sotto, si trovano invece con sale deserte e cachet stellari da pagare agli artisti. Per la delusione degli amanti del vip watching, scarseggiano anche le celebrità.


Per molti la colpa di questo fuggi fuggi generale è dovuta alla presenza “bellicosa” dei paparazzi. Il ciclone Zappadu ha poi spazzato la maggior parte dei politici un tempo habitué della Costa. “Molti clienti storici, politici importanti – raccontano da un noto locale di Porto Cervo – ci chiamano quasi scusandosi e ci spiegano che è un periodo in cui è meglio mantenere un basso profilo evitando la mondanità”.