Cota: “No a spese inutili”


ROMA – La prima avvisaglia di quella che sarebbe diventata la calda estate della Lega Nord è arrivata a maggio con l’allora deputato Matteo Savini che propose posti riservati ai milanesi sulle carrozze della metropolitana. Chi pensava che la sua fosse solo una sparata ha dovuto ricredersi. Da allora è stato un crescendo di proposte e provocazioni: l’inno regionale al posto di quello nazionale, il tricolore, le gabbie salariali, il dialetto. Anche in occasione del pressing del presidente Napolitano per le celebrazioni del 150esimo anniversario dell’Unità d’Italia, il Carroccio alza la voce.


“In un momento come questo vanno evitate le celebrazioni elefantiache, le spese inutili e frammentate in mille rivoli. Altre sono le priorità e le esigenze della gente, cioè quelle di avere un lavoro e un salario adeguato rispetto al costo della vita”, dice il presidente dei deputati della Lega Nord, Roberto Cota.


Più cauto il ministro per la Semplificazione amministrativa Roberto Calderoli: “Non bisogna guardare al dito, ma pensare alla luna perché non basta celebrare gli anniversari dell’Unità d’Italia ma bisogna prima di tutto realizzarla, risolvendo la questione meridionale e quella settentrionale. In tal senso il federalismo mi sembra lo strumento più adeguato”. “Personalmente – conclude Calderoli – sono dell’idea che sulle celebrazioni ci sia da fare una valutazione attenta in un momento di crisi così grave. Tutto quello che verrà risparmiato va destinato al contrasto della crisi”.


Quindi sì “un’opera simbolica”, no a “mille marchette”. Sarebbe “come festeggiare la disunità d’Italia, con il vecchio modo di far politica che ha distrutto il Paese” afferma rispondendo al richiamo del presidente della Repubblica. Secondo il ministro “dobbiamo lavorare per realizzare l’unità d’Italia, attraverso il federalismo. Napolitano, Berlusconi e la Lega al governo – sottolinea – possono rappresentare il filotto, la terna giusta, per affrontare e risolvere la questione meridionale”.


I 150 anni dell’Unità d’Italia “sono un’ottima occasione per segnare una discontinuità rispetto ad una pratica viziosa di spese inutili che ha portato a celebrazioni faraoniche nel passato”, afferma l’eurodeputato della Lega Mario Borghezio. “In un momento delicato come questo – aggiunge – bisogna dare un forte segnale e la mia ricetta è proprio quella di non spendere neanche una lira”.


Giè qualche giorno fa ‘La Padania’ titolava in prima pagina “Unità d’Italia, che c’è da festeggiare?”. Secondo il quotidiano leghista la nascita dello Stato unitario italiano fu ‘’un atto contro natura, contro la storia ed è perciò che, osservato dal nostro presente, appare ormai come un relitto storico da superare e da rifondare attraverso il federalismo, ordine politico indubbiamente più adatto e anche più funzionale all’anima vera e profonda del Paese’’.


La tesi del quotidiano del Carroccio, inoltre, è che, ‘’paradossalmente, fu proprio l’Unità a creare la frattura territoriale Nord-Sud, cioè a disvelare una radicale diversità culturale e sociale, economica e produttiva, davvero inconciliabile, che divenne sorgente di divisione, non già di unione’’.