Frattini avverte la Ue: “E’ un problema europeo, tutti i Paesi devono farsene carico’’


RIMINI – Il problema dell’immigrazione “è un problema dell’Europa, non solo di Malta, dell’Italia o della Grecia. L’Unione Europea ha fatto molte affermazioni, ma non ha ancora risposto alla domanda, ovvero cosa succede quando un gruppo di immigrati arriva alle porte dell’Europa, ad esempio in Sicilia. E’ possibile che sia un problema soltanto italiano? Secondo noi no”. Ad affermarlo è il ministro degli Esteri, Franco Frattini, che commentando la tragedia che si è consumata nelle acque siciliane al margine del Meeting di Comunione e Liberazione di Rimini, ha osservato che “i rifugiati devono trovare alloggio e sostentamento secondo un criterio di distribuzione in tutti i paesi europei, e non solo nel paese di arrivo”.


Il titolare della Farnesina rileva, dunque, che “al di là delle dichiarazioni politiche è mancata l’Europa” nel dire: “Tutti noi europei, e siamo 27 Paesi, ci dobbiamo fare carico di queste persone”.


– Questa la domanda all’Europa che quando avrà risposto avrà dimostrato la sua solidarietà – ha commentato. Per il ministro degli Esteri “l’Italia, certamente, di questa ultima tragedia non è responsabile, ma è stata parte della soluzione”.


– Quei cinque disperati – osserva – li abbiamo salvati noi, fino a prova contraria. Altri non lo avevano fatto. Quindi i problemi non si affrontano con le polemiche.


Secondo Frattini è necessario “creare le condizioni perché la gente disperata sia un po’ meno disperata e venga in Italia in quanto l’Italia è la porta dell’Europa”.


– Noi dobbiamo chiedere all’Europa – insiste e il titolare della Farnesina – che si faccia carico dei pesi, degli oneri e delle responsabilità. Diecimila persone che arrivano a Lampedusa certamente l’Italia non è in grado di tenerle. Ventisette Paesi europei – osserva – potrebbero dividere in parte le responsabilità. Noi abbiamo la convinzione profonda, come governo italiano – spiega -, che la vita umana valga più di qualsiasi altra cosa e che quindi quando è in pericolo tutto si deve fare per salvarla.


Il ministro sottolinea che detto questo “la politica è qualcosa di più complesso del semplice salvataggio di vite umane: vuol dire garantire ai paesi di provenienza soprattutto dell’Africa sub-sahariana una alternativa all’emigrazione per disperazione”.