Il Bari soprende l’Inter a Milano


MILANO – Sentiva il rumore dei nemici, perché i nemici sono agguerriti. Il Bari ferma l’Inter di Mourinho al debutto a San Siro. Risultato a sorpresa per la squadra di Ventura, che non rinuncia mai a giocare, che ha idee chiare e che in contropiede, nel secondo tempo, rischia anche di vincere la partita, quando i nerazzuri si buttano in attacco. L’Inter cambia assetto più volte durante la partita, non costruisce tantissimo, ma dopo il rigore di Eto’o (fallo su Milito di Bonucci, che pare toccare l’argentino) ha una occasione enorme di andare sul 2-0, sempre col camerunese. Intesa da affinare fra Eto’o e Milito, e lavori in corso sul piano del gioco.


“Appena mi manca un uomo deve cambiare assetto”. Alla vigilia José Mourinho aveva detto così, riferendosi al mancato arrivo del fantasista (per ora) e alla difficile sostituzione di Cambiasso. In realtà, cambia assetto anche in corsa: lo fa dopo mezz’ora, quando toglie Muntari per far entrare Balotelli. Da lì in poi si abbandona il rombo per un tridente d’attacco, in cui Milito è centrale, Eto’o largo a sinistra, Mario largo a destra. La cosa creerà qualche problema in più al Bari. A inizio ripresa, però, si ricambia, con l’ingresso di Quaresma, l’ennesimo spostamento di Stankovic e il passaggio al 4-4-2, che in realtà è un 4-2-4, visto che il neo entrato portoghese e Balotelli giocano altissimi. i ripetuti cambi tattici da una parte sono adeguamenti a problemi che l’avversario crea, dall’altro sono testimonianza di maggiori soluzioni a disposizione di Mourinho. Se arriverà anche un fantasista, aumenteranno ancora, ma bisognerà fare delle scelte, e cercare di mantenere un certo equilibrio, mancato col Bari soprattutto nel secondo tempo.


In questo tourbillon tattico si perde un po’ Milito, che gioca pochi palloni e si libera raramente al tiro. Meglio l’altro ex Genoa Thiago Motta, capace più volte di inserirsi e trovare spazio per il tiro. Sotto i livelli dell’anno scorso Maicon, mentre Lucio si incaponisce nel cercare di risolvere la partita anche in attacco, lasciando buchi dietro. Sopra i livelli della scorsa stagione (ma non ci voleva molto), Quaresma, che azzecca un paio di cross e giocate. La soluzione Materazzi dietro non pare convincente, con due entratacce rischia persino il rosso. Il debutto di Eto’o è segnato dal gol, e il camerunese continua a muoversi su tutto il fronte d’attacco, cercando spesso la scambio nello stretto: ma il gol fallito nella ripresa non è da lui.


Il Bari si presenta senza Barreto, uno dei protagonisti della promozione, e senza Meggiorini, che dovrebbe essere la punta titolare. Visto Sforzini, dotato di tanti chili e centimetri, ma di poca mobilità, il neo acquisto dovrebbe far meglio. Il Bari gioca per vincere, Ventura non rinuncia ad attaccare, Kutuzov si mangia un gol fatto nel primo tempo, Rivas lo seguirà nella ripresa. Il bielorusso si farà perdonare con la rete del pareggio (29’ s.t.) su assist di Langella. Ma il migliore in campo risulta Alvarez, ala destra che per tutta la partita mette in crisi Zanetti, che arriva sempre sul fondo e prova più volte i cross. Se riesce a centrare qualche tiro, la salvezza del Bari sarà obiettivo credibile.


INTER (4-3-1-2): Julio Cesar 6, Maicon 5.5, Materazzi 5 (16’ st Cordoba 6), Lucio 6, Zanetti 5, Muntari 5 (29’ pt Balotelli 5.5), Vieira 6 (1’ st Quaresma 5), Motta 6.5, Stankovic 5.5, Milito 6.5, Etòo 5.5. (1 Toldo, 26 Chivu, 39 Santon, 30 Mancini). All.: Mourinho 5.


BARI (4-4-2): Gillet 6.5, A. Masiello 6, Ranocchia 6.5, Bonucci 7, Parisi 6, Alvarez 7, Gazzi 6.5 (49’ st Stellini sv), De Vezze 6.5, Allegretti 6.5 (12’ st Langella 7), Sforzini 6 (15’ st Rivas 6), Kutuzov 7. (12 Padelli, 17 S.Masiello, 18 Greco, 4 Carobbio). All.: Ventura 8.


Arbitro: Russo di Nola 5.5.


Reti: nel st 11’ Eto’o (r), 29’ Kutuzov Angoli: 10-1 per l’Inter. Ammoniti: Vieira, Materazzi, Langella, Masiello, Stankovic per gioco scorretto; Recupero: 2’ e 3’. Spettatori: 53.369