Frecce tricolori a Tripoli per l’omaggio al dittatore


ROMA – “Ho dato il mio assenso tecnico per l’esibizione delle Frecce tricolori a Tripoli e non vedo il motivo per cambiare idea”. Il Ministro della Difesa risponde così alle polemiche legate all’esibizione che la formazione acrobatica dell’Aeronautica militare effettuerà in Libia il primo settembre, in occasione dell’anniversario della rivoluzione. Due giorni prima, il 30 agosto sarà a Tripoli il premier Silvio Berlusconi per celebrare la prima giornata dell’Amicizia italo-libica. La Russa conferma che “le spese saranno inferiori a quelle di un’esibizione solita, anche in Italia: gli oneri, infatti, saranno tutti a carico dell’organizzazione libica”.


Ma la polemica non si placa.


– E’ un vergognoso regalo al dittatore che pochi giorni fa ha accolto come un eroe il terrorista responsabile della strage di Lockerbie – tuona il capogruppo dell’Idv alla Camera, Massimo Donadi, il quale ricorda di aver chiesto a Berlusconi di “annullare la visita in Libia”.


– Il costo economico dell’esibizione in Libia sarà forse ridicolo, ma il costo politico sicuramente serio per il nostro Paese – obietta Sergio D’Elia, segretario di Nessuno Tocchi Caino.


I senatori radicali nel gruppo del Pd Marco Perduca e Donatella Poretti in un’interrogazione al ministro della Difesa chiedono “quanto continua a costare agli italiani lo sdoganamento del dittatore libico”.


Il deputato del Pd Enrico Farinone, vicepresidente della Commissione Affari Europei, definisce “inopportuno far volare le Frecce Tricolori in Libia” e sostiene “inopportuna anche tutta questa riverenza nei confronti del leader libico”. Conclude commentando che “l’Italia continua ad essere una cenerentola in politica estera”.