Crisi, sempre più debiti per gli italiani ma tengono casa e risparmi


Roma – Dopo la bufera finanziaria ed economica che ha sconvolto il mondo dell’economia reale e della finanza, la ricchezza delle famiglie italiane risulta di oltre 8.000 miliardi euro anche se i consumatori sono più indebitati di prima (+81,3 per cento dal 2002 al 2009). A rilevarlo è l’Ufficio studi della Cgia di Mestre che ha elaborato i dati forniti dalla Banca d’Italia, che sottolinea: “Ciononostante, dai dati oggettivi, risulta una sostanziale tenuta della ‘ricchezza’ delle famiglie. Mentre il debito pubblico cresce, la ricchezza, alme-no nella media, risulta aumentata battendo anche l’inflazione”.


La Cgia di Mestre rileva che “la ricchezza delle fa-miglie italiane ammonta a oltre 8.000 mld di euro (precisamente 8.338,8 mld euro). L’importo è dato dalla differenza tra le attività, siano esse reali o finanziarie, e le passività finanziarie. Tra le attività reali la parte più importante è occupata dalle abitazioni (55,7 per cento della ricchezza totale), mentre quelle fi-nanziarie (cartamoneta, depositi bancari, risparmi postali, titoli, azioni, etc), rappresentano comples-sivamente il 40 per cento del patrimonio delle famiglie italiane”.


“Per quanto riguarda invece le passività, in primis mutui per l’acquisto della casa e prestiti a medio/lungo termine (la voce contiene anche credito al consumo, debiti commerciali, e altri tipi di prestito), il dato si attesta a inizio 2009 al 6,7 per cento del totale” prosegue la Cgia che aggiunge: “Se analizziamo il dato medio per famiglia scopriamo che la ricchezza netta è di 338.391 euro.


Secondo il rapporto del centro Studi della Cgia di Mestre, inoltre, nel periodo che va dal 2002 a marzo 2009 (ultimo dato disponibile) la dinamica della ricchezza netta complessiva è stata positiva: l’aumento del 29,2 per cento risulta superiore alla crescita del livello dei prezzi al consumo (+15,4 per cento), quindi la ricchezza reale è stata in qualche modo salvaguardata.


– Va sottolineato – afferma Giuseppe Bortolussi della Cgia – che stiamo parlando di dati medi, che non tengono chiaramente conto delle aumentate differenze di reddito e di ricchezza esistenti sia tra le fasce sociali, sia tra le aree geografiche italiane.


Sempre dall’analisi ‘per famiglia’ si evidenzia come le principali componenti della ricchezza degli italiani sono, appunto, le abitazioni (pari a 188.437 euro), i titoli a medio/lungo termine (mediamente pari a 30.875 euro) e le azioni (mediamente pari a 27.086 euro), nonostante per queste ultime ci sia stata una evidente flessione nel periodo osservato (-16,9 per cento).


– Questi dati confermano – conclude Bortolussi – che, nonostante la bufera abbia colpito duramente le famiglie, aumentando soprattutto la disoccupazione, la tenuta economica delle famiglie produttrici e consumatrici è buona.