Europa League: Roma, Lazio e Genoa alla fase a gironi

ROMA – Tutte qualificate alla fase a gironi dell’Europa League le tre italiane. La Lazio, nonostante la sconfitta per 1-0 sul campo dell’Elfsborg. All’andata, infatti, la squadra di Ballardini aveva vinto per 3-0. Il Genoa ha fatto 1-1 sul campo dell’Odense dopo aver vinto per 3-1 il match d’andata a Marassi. In gol per i rossoblu Criscito. Dilaga la Roma all’Olimpico: 7-1 al Kosice, dopo il 3-3 dell’andata. Per i giallorossi tre gol di Totti. In rete anche Guberti, Cerci, Menez, Riise.


LAZIO DISTRATTA,MUSLERA LA SALVA


 


ROMA – Niente distrazioni si era raccomandato il tecnico Ballardini alla vigilia. Eppure nei 90 minuti giocati sul terreno sintetico della ‘Boras Arena’ la Lazio se n’è concessa più di una, e fino alla rete del vantaggio dell’Elfsborg deve ringraziare l’imprecisione dei padroni di casa in avanti e i miracoli di Muslera, dopo che nel primo tempo a sprecare alcune ghiotte occasioni erano stati i biancocelesti. E’ stata comunque una sconfitta senza conseguenze per una squadra che all’andata aveva vinto per 3-0 ipotecando la qualificazione una settimana fa all’Olimpico.


All’inizio Ballardini lascia Zarate in panchina per dare spazio a alla coppia Rocchi-Cruz. Nell’Elfsborg Keene unica punta. I padroni di casa partono subito forte, con Florien che cerca spazio sulla sinistra ma viene chiuso dalla difesa laziale. L’Elfsborg manovra bene al limite dell’area ma non trova il tempo di concludere. Al 9′ Svensson trova lo spazio e con un destro da fuori colpisce il palo, il pallone sbatte sulla schiena di Muslera ed esce in angolo. La reazione della Lazio arriva tre minuti più tardi con Baronio, che ci prova da fuori ma Covic blocca a terra. Fuori Siviglia per un problema muscolare al suo posto entra Kolarov con Radu che si sposta al centro.


Al palo dei padroni di casa risponde Rocchi che di testa prende la traversa su cross di Matuzalem. Emozioni da entrambe le parti nei primi 45′ per i 13mila che affollano gli spalti. Tante le bandiere biancocelesti e un unico coro di laziali e svedesi per Sven-Goran Eriksson. Nella ripresa cambio nell’Elfsborg, entra Advic al posto di Keene. La Lazio soffre e deve ringraziare più volte Muslera che nulla può al 25′ sul colpo di testa di Avdic su assist di Bajrami. L’Elfsborg sembra crederci e approfitta del nervosismo dei biancocelesti. Prima Danielsson ci prova al volo di sinistro ma trova pronto Muslera, poi Ishizaki con un destro potentissimo che sfiora l’incrocio e colpisce l’esterno della rete. E’ una Lazio nervosa e disattenta quella che negli ultimi venti minuti rimane in dieci per l’espulsione di Kolarov, per un brutto intervento su Bejrami che genera anche un inizio di rissa che l’arbitro ucraino Oriekhov riesce a sedare. I biancocelesti tornano a casa con la prima sconfitta stagionale e con la sicurezza che Muslera è diventato una garanzia.



TOTTI SHOW, KOSICE TRAVOLTO



ROMA- Troppa brutta all’andata per essere vera, fin troppo bella al ritorno per non lasciare qualche dubbio sulla forza in campo degli avversari. La Roma, trascinata da una tripletta di uno scatenato Totti, archivia la pratica qualificazione alla fase a gironi dell’Europa League in soli 18′ minuti e riporta sulla terra gli slovacchi del Kosice, che dopo il 3-3 della partita casalinga, avevano forse sperato nell’impresa, ma invece tornano a casa dimostrando di non valere nemmeno la Prima Divisione italiana e rimediando un 7-1 che ha il sapore del ‘cappotto.


Talmente imbarazzante la differenza in campo che al quinto gol giallorosso, siglato da Menez su un tacco inventato da Totti, i tifosi slovacchi decidono di abbandonare lo stadio Olimpico per mettere fine ad un vero e proprio tiro al bersaglio, salvo poi ripensarci dieci minuti dopo (costretti dalla polizia che non li lascia andar via in anticipo, per motivi di sicurezza), giusto in tempo per assistere al gol della bandiera di Novak, l’unico insieme a Milinkovic a creare qualche grattacapo alla Roma. Luciano Spalletti può tirare un sospiro di sollievo, non tanto per la qualificazione raggiunta alla vigilia della sfida di domenica contro la Juventus, ma soprattutto per la condizione fisica eccellente mostrata da Francesco Totti, giunto con la tripletta  alla sua decima rete di questa esperienza in Europa League. Un match senza storia, tanto da meritare una platea modesta di tifosi giallorossi (16mila spettatori, compresi gli slovacchi) evidentemente non particolarmente preoccupati dal 3-3 dell’andata. La storia della partita dura appena 20”: al primo affondo Cerci mette in mezzo una cross basso che Totti finalizza con un destro da pochi passi. I primi 18′ degli slovacchi sono da incubo, con la Roma che va a segno ad ogni azione. E’ ancora il capitano giallorosso a raddoppiare con una bella girata di testa su corner di Pizarro al 5′, poi Guberti al 7′ fa 3-0, complice una clamorosa papera del portiere slovacco, Cerci al 17′ realizza il poker dopo un tunnel geniale di Menez, che un minuto dopo mette a segno la cinquina su assist di tacco di Totti. Non si placa la voglia di gol del n. 10, che in due occasioni si mangia letteralmente la tripletta personale. L’unica nota dolente nella serata europea della Roma (con Doni ancora fuorigioco) arriva ancora una volta da Artur, che si lascia sorprendere da un tiro non irresistibile di Novak a fine primo tempo, confermando di non essere all’altezza di palcoscenici importanti. Il secondo tempo, con De Rossi subito a riposo, è poco più di un’esibizone, in cui trovano gloria anche Riise al 70′ con un gran sinistro da fuori area, e ancora Totti con un tiro al volo dal limite che suggella la sua prestazione super. I titoli di coda scorrono dopo un gravissimo errore di Artur, che rischia di prendere un gol dopo aver mancato la presa della palla in uscita, e con la solita colonna sonora di cori della curva sud contro Rosella Sensi. In vista del match contro la Juventus, Spalletti può sorridere (nonostante Artur, che giocherà anche contro i bianconeri) anche per il ritorno in campo nella ripresa di Vucinic (vicino al gol prima con un gran tiro a giro da fuori area e poi con una conclusione fermata dal palo) e Juan, apparsi in discrete condizioni di forma, e che ora tornano in corsa per una maglia da titolare contro Diego e compagni. Ma il tecnico toscano incrocia le dita e si augura di avere al più presto a disposizione anche Doni tra i pali, per rimettere in panchina un fischiatissimo Artur, che contro la Juve rischia di essere un asso nella manica di Ciro Ferrara.


CRISCITO REGALA AL GENOA PARI E QUALIFICAZIONE


 


GENOVA – Una rete di Criscito che pareggia quella dell’Odense regala ai rossoblu’ la qualificazione alla fase a gironi della Europa League, conquistata grazie al 3-1 dell’andata. I rossoblu’ hanno giocato una ottima gara in casa della squadra di Thomas Helveg, tenendo spesso in mano il gioco e creando molte occasioni. Sono stati beffati nel recupero del primo tempo da una rete di Andreasen, che ha segnato di testa con la complicita’ involontaria di Figueroa, e hanno messo in pericolo il vantaggio scaturito dal 3-1 conquistato all’andata. Nella ripresa gli uomini di Gasperini hanno però giocato di nuovo meglio dei danesi e dopo una sofferenza iniziale per alcune accelerazioni dei padroni di casa hanno segnato il gol del meritato pareggio. I rossoblù potevano anche vincere se avessero sfruttato alcuni contropiede, uno condotto con cinque giocatori contro due, ma il gol è mancato per un po’ di imprecisione dovuta anche alla stanchezza. Il Genoa ha dovuto rinunciare all’ultimo minuto a Crespo, che ha accusato un problema muscolare durante il riscaldamento e ha lasciato il posto a Figueroa, affiancato in attacco da Sculli e Mesto. Il resto della formazione è quella che ha giocato il secondo tempo contro la Roma, con Juric e Zapater a centrocampo insieme a Criscito e Rossi. Nel primo tempo i rossoblù sono sfortunati perchè all’ 11′ perdono Juric, che sviene in campo dopo una testata di Djemba Djemba, arrivato in netto ritardo su un contrasto aereo. Al posto del croato, uscito in barella, Milanetto, che non ha fortuna al 38′ quando da fuori area colpisce il palo esterno con un rasoterra. Nella ripresa l’Odense parte forte ma il Genoa controlla e riparte con azioni in velocità. All’ 8′, Criscito riceve a sinistra al limite, controlla e di sinistro fulmina il portiere anche grazie a una deviazione di mano di un difensore. I danesi dovrebbero fare due gol per arrivare almeno ai supplementari ma l’arma dei cross in area dalla trequarti non dà frutti.