Pediatri: “Chiudere le scuole” – Gelmini: “No, nessun rinvio”


ROMA – La vicina riapertura delle scuole potrebbe provocare un pericoloso mix con l’arrivo dell’influenza suina, a maggior ragione perchè il vaccino non sarà disponibile prima di novembre. A lanciare l’allarme sono i medici pediatri, che stanno considerando seriamente l’ipotesi di chiedere al governo di non riaprire le scuole per cercare di contenere il virus.


– Cercheremo, in linea con quanto detta l’Oms, di procastrinare l’apertura delle scuole. Tutte quelle misure che vanno nella direzione di ridurre la contagiosità e la riduzione del virus vanno prese in considerazione – spiega il presidente della Federazione italina dei Medici Pediatri Giuseppe Mele.


Secondo il presidente della Federazione, il virus dell’influenza A “è altamente incisivo e ha un tasso di penetrazione che sta superando il 30 per cento”.


Il ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini però rassicura e precisa che “al momento non è previsto nessun rinvio dell’apertura dell’anno scolastico, in quanto in Italia attualmente non ci sono le condizioni perchè si renda necessario un provvedimento di questo tipo’’.


– E’ importante, comunque – prosegue – non sottovalutare la situazione e proseguire nel continuo confronto anche con gli altri Paesi Europei. In ogni caso il Governo, grazie alla stretta sinergia tra Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca e Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche sociali, ha elaborato un piano di intervento per fronteggiare possibili evoluzioni della situazione che al momento resta sotto controllo’.


Migliorano intanto le condizioni del ragazzo ricoverato all’ospedale San Gerardo dei Tintori di Monza dopo aver contratto il virus AH1N1. Lo rende noto la Direzione Sanitaria del nosocomio. Il paziente, si legge in una nota “sta mostrando lievi segni di evoluzione positiva”.


“Infatti – prosegue la nota- gli scambi gassosi e la funzione renale pur rimanendo gravemente alterate, hanno evidenziato un lieve miglioramento. Il paziente rimane sedato e assistito con i supporti extracorporei necessari per sostenere le funzioni vitali. La prognosi rimane riservata”.