La difficile vita nelle periferie di Napoli


NAPOLI – Non solo a Caracas, ma anche in Italia. In particolare i ragazzi delle periferie di Napoli sono vittime di una realtà fatta di povertà, abbandono e disoccupazione. A volte subire una condizione di marginalità non vuol dire abitare in un luogo geograficamente decentrato: è il caso dei Quartieri Spagnoli, al centro di Napoli. Fortunatamente la Regione e alcune ong lavorano per creare delle alternative per giovani e non che vivono nei quartieri disagiati della città campana.


Scampia, quartiere Secondigliano, invece è una contaminazione di mondi che incrociano normalità ed illegalità e che convivono in una indefinita zona grigia. Le periferie delle zone interne della Campania, invece, hanno il problema dell’abbandono di borghi e paesi, ormai abitati solo dalle vecchie generazioni. Ed ancora ci si può sentire in una condizione ‘periferica’ di estraneità perché rom o perché si è commesso un reato e per questo si vive in uno stato di libertà negata, o perché si è senza casa.


Scampia è uno dei quartieri più disagiati di Napoli (insieme a Bagnoli, Cavalleggeri d’Aosta, Pianura, Soccovo, Rione) dove i ragazzi qui residenti sono vittime di diversi disagi sociali. Sono luoghi in cui non è facile crescere per povertà e degrado, zone dove la Camorra trova terreno fertile per attrarre i ragazzi, privi di modelli di riferimento e prospettive future, ad intraprendere percorsi di delinquenza all’insegna di facili guadagni e rispetto nel nome della paura.


Da un’indagine condotta dall’Associazione Studenti Napoletani contro la Camorra, mediante la distribuzione di questionari a centinaia di studenti, è risultato che:


40% dei ragazzi dichiara di conoscere personalmente qualcuno coinvolto con la Camorra; 64% dei ragazzi non si fida di polizia e carabinieri; 57% non denuncerebbe i reati subiti.


In questo quadro carico di testimonianze forti e sfiducianti c’è anche una realtà viva e fatta di giovani che desiderano un cambiamento: il 79% crede che la Camorra vada combattuta strettamente.


NAPOLI – La Fondazione Laureus Italia ha deciso di intervenire attraverso lo sport in tutte la scuole delle periferie di Napoli con la volontà di alimentare questa speranza e offrire una via d’uscita a tutti i ragazzi che cercano nuovi valori e modelli positivi da prendere a riferimento. Fondazione Laureus Italia si è impegnata nel progetto “La Palla storta” con l’Amatori Napoli Rugby, perché crede nella possibilità di trasformare i campi spogli delle periferie in enormi distesi di fiori.


Per le varie declinazioni di periferia, l’Assessorato alle Politiche Sociali della Regione Campania, guidato da Alfonsina De Felice, propone interventi diversi sostenendo progetti e servizi già rodati sul territorio e ampiamente fruiti dai destinatari.


A Secondigliano, da alcuni anni l’associazione Compare fa animazione territoriale coinvolgendo ‘dal basso’ adulti, ragazzi e bambini, con un approccio che ha come obiettivo il riappropriarsi degli spazi del quartiere. Insieme a gruppi ed associazioni, Compare coordina il progetto Mammut, azione cui collabora anche il regista Abel Ferrara.


E’ stato creato un prolungamento pomeridiano al tempo scuola: il ‘Children Parking’, un nome internazionale per indicare un luogo nel cuore di Napoli frequentato da bambini di etnie ed origini diverse . Bambini di tutto il mondo ai Quartieri Spagnoli di Napoli: 13 filippini, 14 italiani, 7 capoverdiani, 6 dominicani, 4 equadoriani, 2 srilankesi, 2 burkinabè, 2 rumeni, 1 somalo, 1 peruviano-tunisino, 1 italo-venezolano, 1 italo-domenicano hanno frequentato il tempo pieno nella loro scuola. Tolti alla strada o sottratti a solitarie ore a guardare programmi televisivi o a giocare alla play station, a scuola hanno giocato e socializzato, sono stati coinvolti in attività di relax e in giochi di gruppo, hanno fatto i compiti seguiti dagli educatori, si sono cimentatiti in attività sportive in palestra.


Per le persone senza casa una guida messa a punto dalla Comunità di Sant’Egidio, raccoglie un utile vademecum tascabili, tutto quello che occorre sapere sui servizi essenziali.


Servizio tutto dedicato ai minori è quello della mediazione penale minorile che conserte ai ragazzi autori di reati di avvalersi di un percorso di recupero protetto.


Sempre per ragazzi il campo estivo organizzato presso l’Opera per la Salute del Fanciullo nel Bosco di Capodimonte e frequentato da bambini, immigrati, napoletani.


Una panoramica di interventi, sostenuta dall’Assessorato alle Politiche sociali che mette al centro le giovani generazioni nella convinzione che sollevarle dal disagio, significa investire nel futuro.