Calano i consumi ma i prezzi tornano a crescere


Roma – “Sulla base dei dati pervenuti, l’Istituto nazionale di statistica stima che l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), relativo al mese di agosto 2009, presenti una variazione di più 0,4 per cento rispetto al mese di luglio 2009 e di più 0,2 per cento rispetto allo stesso mese dell’anno pre-cedente’’.E’ quanto rileva l’Istat. E’ il primo aumento da un anno.


In base alla stima provvisoria, l’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) registra nel mese di agosto una variazione di più 0,3 per cento rispetto al mese precedente e una variazione di più 0,2 per cento rispetto allo stesso mese dell’anno precedente’’, continua la nota.


“Sulla base dei dati finora pervenuti gli aumenti con-giunturali più significativi dell’indice per l’intera collettività si sono verificati per i capitoli Trasporti (più 1,8 per cento), Ricreazione, spettacoli e cultura (più 0,6 per cento) e Servizi ricettivi e di ristorazione (più 0,3 per cento); variazioni nul-le si sono registrate nei capitoli Mobili, articoli e servizi per la casa, Servizi sanitari e spese per la salute e Istruzione. Variazioni negative si sono verificate nei capitoli Abitazione, acqua, elettricità e combustibili, Comunicazioni (meno 0,3 per cento per entrambi), Prodotti alimentari e bevande analcoliche e Abbigliamento e calzature (meno 0,1 per cento per entrambi)’’, continua l’-Istat.


La nota conclude sottoli-neando che “gli incrementi tendenziali più elevati si sono registrati nei capitoli Bevande alcoliche e tabacchi (più 2,8 per cento), Altri beni e servizi (più 2,6 per cento) e Istruzione (più 2,2 per cento). Variazioni tendenziali negative si sono verificate nei capitoli Trasporti (meno 3,1 per cento) e Abitazione, acqua, elettricità e combustibili (meno 2,2 per cento)’’


– Riteniamo gravissimo il nuovo dato relativo al tasso di inflazione, che torna a crescere, nonostante il pesantissimo calo dei consumi, confermato an-che oggi dall’Istat, e il calo dei costi delle materie prime – commentano Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti, presidenti di Fe-derconsumatori ed Adusbef -. Alla drammatica situazione in cui versa il potere di acquisto delle famiglie, su cui pesano le ricadute determinate dall’aumento di cassa in-tegrazione e licenziamenti, si aggiunge un ulteriore elemento che metterà a dura prova il bilancio familiare.


Infatti, concludono Trefiletti e Lannutti, “se non si pren-deranno al più presto seri provvedimenti, a partire da un piano di verifiche e controlli su prezzi e tariffe, ai maggiori costi di 564 euro che le famiglie, solo per i prodotti alimentari, si trascinano dietro, dal 2008, si andranno ad aggiungere le pessime previsioni delle ricadute per il 2009 di 300 euro in più a famiglia (se il tasso di inflazione annuale si confermerà attorno all’1 per cento)”.


Mentre la Coldiretti de-nuncia che “la crescita tendenziale dei prezzi degli alimentari dell’1,2 per cento è senza alcuna giustificazione di sei volte superiore al valore medio dell’inflazione (+ 0,2 per cento) con lo scandaloso aumento del 2,3 per cento dei vegetali freschi che sono pagati oggi agli agricoltori su valori dimezzati rispetto allo scorso anno”.