Enti gestori, dal Comites nessun giudizio

CARACAS – Nessun giudizio, anche se non vincolante, sulle richieste degli enti gestori. I mem-bri del Comites, dopo un’-analisi delle richieste di contributi, hanno ritenuto di non essere in possesso della documentazione adeguata per emettere un giudizio. E così, hanno rimesso ogni decisione a chi è in possesso dei dossier.


Lettura del verbale della riunione precedente, pre-sentazione del bilancio del Comites per il 2010, saluto e informazioni del Console Generale Giovanni Davoli e parere sulle richieste degli enti gestori ed enti assistenziali. A conclusione, come consuetudine, varie ed eventuali. Ecco, questo l’Ordine del giorno, rispettato dalla “A” alla “Z” dai membri del Comites nell’Assemblea ordinaria di sabato scorso.


Dopo la lettura del verbale, il presidente del Comites, Michele Buscemi, ha illustrato ai presenti il preventivo spese per il 2010, stimato in 97 mila euro (“anche se poi ci viene assegnato solo il 40 per cento della somma richiesta” ha tenuto a precisare con un po’ di ironia). Ha sostenuto, quindi, la necessità di con-servare una sede propria e di mantenerla operativa nonostante le difficoltà e le limitazioni.


Sono state lette, quindi, due comunicazioni del consigliere del Cgie, Nello Collevecchio. La prima diretta al presidente del Comites di Maracaibo, Cono Siervo. Questa, un semplice invito a con-vocare una riunione dell’Intercomites. La seconda, invece, diretta al nostro Ambasciatore Luigi Maccotta. In essa il consigliere Colle-vecchio manifestava preoccupazione per la palese assenza dell’esperto antisequestro nel “Caso Novara”. Stando a quan-to denunciato nella co-municazione, la famiglia del connazionale sequestrato il 14 aprile, dopo un primo contatto con l’esperto antisequestro, è stata abbandonata al proprio destino. Proprio così. Il consigliere Collevecchio esprimeva le proprie perplessità e si chiedeva le ragioni dell’improvviso silenzio. Si faceva eco, poi, dei sentimenti di sconforto della famiglia del Novara di fronte a tale atteggiamento da parte di chi, invece, ha l’obbligo, almeno morale, di starle vicino.


La lettera del consigliere Collevecchio, esprime in un linguaggio prudente e ponderato, l’inquietudine di una Collettività, colpita duramente dal fenomeno dei sequestri; una collet-tività che si chiede perché l’Italia segue con estrema attenzione i casi di cronaca in cui sono coinvolti turisti italiani all’estero e mostra molto meno interesse, per quanto accade agli italiani che all’estero, invece, vivo-no e producono. Due pesi e due misure. Pazienza.


Subito dopo ha preso la parola il Console Generale Davoli il quale ha spiegato come, una volta venuto a conoscenza della lettera di Collevecchio, si é im-mediatamente messo in contatto con la famiglia del Novara, offrendo tutta l’assistenza del Consolato e la propria solidarietà. Poi ha fatto riferimento alle attività che svolge il Consolato, dopo tre mesi dal suo arrivo; quindi, a conclusione di quello che ritiene “il periodo di grazia” di cui ha goduto fino a ieri.


– La struttura – ha assicurato subito – funziona bene. E mantiene alti standard di servizio. Bisogna comun-que migliorare, poiché gli utenti crescono. Abbiamo quotidianamente circa 200 connazionali che richiedono i nostri servizi, a volte anche 300, 350 visite.


Dopo aver informato che “il numero chiuso” è stato definitivamente messo all’indice ed illustrato le strategie per rispondere alle esigenze della Collettività, ha sottolineato che gli uffici più oberati di lavoro sono sempre gli stessi: cittadinanza e passaporti. Non è mancato il riferi-mento ai consolati ono-rari, alla necessità di mi-gliorarne il rendimento ed al desiderio di visitarli. Ha assicurato, quindi, la propria disponibilità a recarsi nella provincia del Paese per ascoltare i connazionali e rendersi conto di persona delle diverse realtà. D’altronde già lo sta facendo. Quindi, ha colto l’occasione per presentare il nuovo esperto antisequestro, che sostituisce l’ispettore Rotatori, ed il nuovo Direttore dell’ufficio Scolastico del Consolato, subentrato alla dottoressa Greco.


Il Maresciallo Capo Filippo Zito, proveniente dal Nucleo Investigativo di Palermo, ha informato subito che non essendoci stato un passaggio formale di consegne e neanche un contatto diretto con l’Ispettore Rotatori, avreb-be avuto bisogno di tempo per conoscere la realtà del Paese e le problematiche della nostra Collettività. Ha rassicurato circa il “caso Navarro” spiegando che, nonostante fosse in Venezuela da solo due giorni, già ha preso contatti con la famiglia che si ripromette di visitare al più presto possibile. Quindi ha garantito il proprio im-pegno.


Il silenzio dei presenti che faceva seguito alle parole del Maresciallo, è stato più che eloquente. Così come lo è stata la preoccupazione espressa dal consigliere Vitaliano Vita, che non è riuscito a nascondere la propria sorpresa e perplessità. Comunque, siamo certi che la professionalità del Maresciallo Zito permetterà di superare entro brevissimo tempo ogni carenza informativa. Anche così, il minimo che ci si attendeva era che al nuovo esperto antisequestro fossero presentati i colleghi venezolani. Insomma, i responsabili antisequestro dei corpi di polizia locali. Sebbene sia vero che questa è una mansione che può essere assolta anche da altri funzionari della nostra Ambasciata, lo è anche che, essendo il sequestro una materia tanto delicata, sarebbe stato meglio che il passaggio di consegna fosse avvenuto in maniera diversa. Insomma, che non si fosse lasciato al Mare-sciallo Zito la responsabilità di ricostruire una rete di contatti già in possesso dell’ispettore Rotatori.


Dal canto suo, il professore Giangiacomo Liguori, responsabile ora dell’ufficio scolastico del Consolato, ha manifestato la propria disponibilità, il proprio interesse e, soprattutto, ha sottolineato che non ci saranno atteggiamenti preferenziali.


Per quel che riguarda gli enti gestori, invece, i membri del Comites, dopo aver espresso preoccupazione e sconcerto per il ritardo nella consegna dei docu-menti relativi alle richieste di contributi da parte della Scuola Agostino Codazzi (“un’istituzione – ha tenu-to a ribadire il Console Davoli – che sta a cuore a tutti”), hanno ritenuto opportuno non emettere alcun giudizio.


– Abbiamo fatto una media delle somme richieste dai vari enti – ha spiegato Vitaliano Vita -. Ci siamo resi conto che esistono differenze sostanziali. Differenze troppo impor-tanti. Non avendo una documentazione che ci permetta di capirne il perché, abbiamo ritenuto opportuno rimettere tutto a chi, invece, sì ne è in possesso.


Per concludere, il Comites ha affrontato il tema degli enti assistenziali. Il parere generale è stato positivo, anche se in alcuni casi con riserva.