Nasce la Banca del Mezzogiorno – Tremonti: “Non sarà un carrozzone”

ROMA – “Si chiamerà ‘Banca del Mezzogiorno’ perché il nome Banca del Sud era già stato depositato”. Lo ha annunciato il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, che promette: la Banca non diventerà un nuovo “carrozzone”.


Il governo ha varato il disegno di legge che istituisce la banca ma il ministro per gli Affari regionali Raffaele Fitto non ha firmato il provvedimento e la ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo ha espresso forti riserve.


Per la creazione del nuovo istituto è stato varato un disegno di legge da parte del Consiglio dei ministri. Insieme alla Banca del Sud, per il Mezzogiorno arrivano anche i bond agevolati per il sostegno alle piccole e medie imprese e la realizzazione di infrastrutture. Nel provvedimento, presentato ieri a Palazzo Chigi, è previsto infatti che la Banca operi “come istituzione finanziaria di secondo livello, sostenendo progetti di investimento nel Mezzogiorno e promuovendo in particolare il credito alle piccole e medie imprese”.


Il sostegno “deve essere prioritariamente indirizzato a favorire la nascita di nuove imprese, l’imprenditorialità giovanile, l’aumento dimensionale e l’internazionalizzazione, al fine di creare maggiore occupazione”. Il ddl “ha l’obiettivo di contribuire al riequilibrio economico del territorio nazionale attraverso lo sviluppo del credito nel Mezzogiorno”.


“Uno stanziamento di 5 milioni di euro per far funzionare il Comitato promotore e finanziare la quota dello Stato” è già previsto e dovrebbe essere tutto quello che lo Stato, che si riserva il ruolo di “socio promotore”, metterà nella nascente banca.


“Gli strumenti e le istituzioni” previsti “mirano ad aumentare la capacità di offerta del sistema bancario e finanziario del Mezzogiorno” e “a sostenere le iniziative imprenditoriali maggiormente meritevoli di credito, incidendo sui costi di approvvigionamento delle risorse finanziarie necessarie agli investimenti”. La Banca del Mezzogiorno, in particolare, “potrà favorire lo sviluppo di servizi e strumenti finanziari per il credito di medio-lungo termine nel Mezzogiorno”, anche con “l’emissione di obbligazioni e passività esplicitamente indirizzate a finanziare le piccole e medie imprese che investono nel Mezzogiorno”. Emissioni che godono di un regime fiscale di favore, ovvero un’aliquota del 5% sugli interessi. Il nuovo istituto di credito potrà anche “emettere obbligazioni e passività per finanziare specifici progetti infrastrutturali nel Mezzogiorno in modo da sostenere partnership tra pubblico e privato”. Queste obbligazioni potranno essere assistite dalla garanzia dello Stato in base a criteri fissati dal ministro dell’Economia. La banca del Sud, inoltre, potrà “acquisire dalle banche aderenti mutui a medio-lungo termine di piccole e medie imprese del Mezzogiorno per creare portafogli efficienti in termini di diversificazione e riduzione del rischio”. Il modello seguito dal governo per creare la Banca del Mezzogiorno è quello dell’istituto di credito francese Credit Agricole, ha spiegato Tremonti. “Se volete avere un’idea di cosa abbiamo in mente – ha spiegato Tremonti – è un po come è stato in Francia il Credit Agricole, che nasce dal territorio con banche e Casse di territorio, molto focalizzate, che poi si riuniscono e si concentrano verso l’alto in una struttura unica. Il Credit Agricole è ormai una struttura enorme, ma si è costituita nell’arco di un decennio”.