Allegri, da panchina d’oro Ad esonero a sorpresa

CAGLIARI – Una decisione “shock”, giunta come un fulmine a ciel sereno nella tarda serata a Cagliari, quando in Florida, invece, era l’ora di pranzo. Via Allegri, con un breve comunicato apparso nel sito Internet della società rossoblù, nel quale si ringrazia l’allenatore “per il lavoro svolto” e gli si augurano “i migliori auspici per il prosieguo della carriera”.

La guida tecnica è stata affidata all’allenatore della Primavera, Giorgio Melis. Sarà coadiuvato da Gianluca Festa, ex difensore di Cagliari, Inter e Roma, che era già stato precettato da Cellino nel caso fosse diventato presidente del West Ham per allenare la squadra londinese.

La clamorosa decisione è maturata dopo l’ennesima sconfitta subita dal Cagliari, domenica a Torino con la Juventus, la settima nelle ultime nove partite, nelle quali la squadra di Allegri ha ottenuto solo due punti. Una decisione che ha preso tutti alla sprovvista ma che, stando ad ambienti vicino al presidnete, era nell’aria da qualche settimana. Cellino, da Miami, preferisce tacere. Il telefono squilla a vuoto.

Il Cagliari, raggiunta virtualmente la salvezza, era ormai in caduta libera: l’ultima vittoria risale a quasi due mesi fa, 2-0 al Parma il 21 febbraio al Sant’Elia. Una pericolosa inversione di rotta, rispetto al brillante campionato svolto sino ad allora, che evidentemente ha convinto Cellino a dare una scossa all’ambiente, esonerando il quarantuedenne tecnico livornese.

Allegri chiude così, in maniera amara, una stagione che lo aveva visto protagonista assoluto in serie A con la vittoria della Panchina d’oro a Coverciano. Era giunto a Cagliari nell’estate del 2008, dopo aver guidato il Sassuolo alla promozione in serie B (ed aver vinto la Panchina d’oro tra i tecnici di serie C) e dopo un avvio disastroso – cinque sconfitte consecutive – si era imposto all’attenzione generale per il suo calcio brillante che aveva permesso al Cagliari non solo di salvarsi ma di sfiorare la qualificazione in Europa League, lanciando giocatori come Biondini e Cossu, finiti in Nazionale con il portiere Marchetti, e Matri. Ma tutto ciò non é bastato.