Morti due italiani ritrovati in un burrone

MERIDA – Di Simone Montesso, 23 anni di Bolzano, e Massimo Barbiero, 37 di Fossò (Padova), della comunità Giovanni XXII di Rimini non si sapeva più nulla da una settimana, il 6 aprile. Usciti per fare una passeggiata che sarebbe dovuta durare una giornata non sono più tornati.

Della scomparsa era stata data immediata notizia alla Protezione civile di Merida e alla polizia. Ieri mattina alle 11:20 sono stati trovati i due corpi senza vita nel fondo di un fosso di 25 metri nel settore La Montaña, Parque Sierra Nevada a 20 km da Merida e alle 16:00 è stato prelevato il primo corpo. A chiusura dell’edizione di questo giornale era in corso l’operazione di prelevamento del secondo corpo.

“E’ possibile che i due giovani siano caduti nel burrone perché nel giorno in cui sono scomparsi le condizioni metereologiche erano pessime” ha detto alla Voce in collegamento telefonico Noel Jesus Marquez Ramirez lasciando aperta la possibilità di una causa di morte diversa.

“Il corpo di uno dei due italiani è stato prelevato attraverso un sistema di corde nel mezzo di una montagna vergine”.

Poi ha aggiunto riferendosi alla inizio delle ricerche:
“Al principio non si sapeva neanche dove erano andati. La polizia ha indagato ed ha scoperto, attraverso delle testimonianze, che Simone e Massimo avevano intrapreso un’escursione nella montagna. Da quel momento si è attivata subito la Protezione civile”.

Con la voce rotta dal pianto, da Venezia, il fratello di Massimo, Ruggero, ha confermato il ritrovamento, che ha posto fine ad una settimana di ricerche.

Dopo la scomparsa dei due non c’era più stato alcun contatto con la casa-familia a Merida dell’associazione Giovanni XXIII, da dove erano partiti per un’escursione nella regione. La mancanza di ogni contatto aveva subito destato grande preoccupazione.

Ines Meggiolaro, responsabile a Merida della Comunità Giovanni XXIII alla quale appartenevano Simone e Massimo, ha detto ieri poco prima che venissero tratti dal fondo del burrone i corpi senza nascondere il proprio dolore:
“Siamo in attesa dell’arrivo del medico legale. Siamo nella stazione del teleferico del Pico Bolivar” precisando che “prima di essere recuperati, deve intervenire il medico legale. La funivia è chiusa e in fondo al crepaccio possono scendere solo gli uomini della protezione civile”.

Simone e Massimo ieri dovevano essere portati “all’ospedale di Merida per l’autopsia”. Meggiolaro ha concluso:
“Sono stati trovati durante le ricerche nell’area fatte ieri in mattinata da una trentina di persone della protezione civile, più una decina di esperti del luogo. Domani arrivano le famiglie, per noi è un momento molto difficile”.