Pd, le proposte al Colle ‘No’ alla bozza Calderoli

ROMA – Il Partito democratico si è presentato dal capo dello Stato schierando i vertici politici e istituzionali: c’erano il segretario Pier Luigi Bersani, il vicesegretario Enrico Letta, la presidente Rosy Bindi e i capigruppo del Senato, Anna Finocchiaro, della Camera, Dario Franceschini, leader tra l’altro della minoranza del partito.
Una delegazione di ‘peso’ per presentare al capo dello Stato le proposte di riforma del Partito democratico.

Bersani ha illustrato a Napolitano, innanzitutto, il disegno di riforme istituzionali con il Senato federale, la riduzione del numero dei parlamentari, la disponibilità a discutere di un premierato forte, ma con i debiti contrappesi nel rispetto della centralità del Parlamento. Il segretario del Pd ha anche indicato, come prioritaria, la riforma della legge elettorale ripristinando il rapporto tra eletto ed elettore. Dai democratici, poi, è netto il no alla bozza Calderoli.

Nel ‘pacchetto’ anche la disponibilità del Pd a discutere della riforma della giustizia (per via ordinaria, senza toccare la Costituzione), in particolare per quanto riguarda quella civile. Ed infine, ma per il Pd si tratta della priorità, Bersani ha affrontato il tema delle riforme economico-sociali.

Insomma, il Pd mette sul tavolo le sue proposte (che verranno approfondite nella Direzione del partito di sabato) andando innanzitutto ad illustrarle al presidente Napolitano e marcando quindi la diversità rispetto ad “un centrodestra – dicono dal Pd – che avanza in modo confuso e contradditorio al suo interno, con Calderoli che presenta una bozza al capo dello Stato senza che sia stata approvata da tutta la maggioranza. Noi abbiamo messo in chiaro – spiegano – che ci siamo, abbiamo le nostre proposte e siamo pronti ad andare incontro alle preoccupazione del Colle che auspica la realizzazione di una legislatura di riforme”.